La sorpresa di Bankitalia: tra 6 mesi la luce
Ha un po` del clamoroso quello emerso in data odierna, tanto più se lo si legge poco dopo articoli di questo tipo. Rimane sempre il dubbio su a chi convenga dare retta e la risposta che ci sentiamo di suggerirvi è sempre la stessa: al cielo e ai santi.
Il Pil dell`Italia scendera` dell`1% nel 2013 ma `la recessione potrebbe avere fine nella seconda parte` dell`anno. Questa la stima della Banca d`Italia che nel suo Bollettino economico rivede al ribasso le previsioni per l`anno in corso (da -0,2 a -1%) `per effetto del peggioramento del contesto internazionale e del protrarsi della debolezza dell`attivita` nei mesi piu` recenti`.
Le condizioni sui mercati, spiegano da via Nazionale, restano `incerte` pur essendo `molto migliorate` ma le tensioni finanziarie `sono in sostanziale allentamento` facendo poi presente che se lo spread dovesse tornare ai livelli di luglio e la fiducia delle famiglie e delle imprese dovesse calare ancora `l`uscita dalla recessione sarebbe ritardata`.
Peggiorano inoltre le prospettive del mercato del lavoro, soprattutto per i giovani, e il tasso di disoccupazione volera` al 12% nel 2014.
Gli esperti di palazzo Koch prefigurano quindi `un ritorno alla crescita nella seconda meta` dell`anno, sia pure su ritmi modesti e con ampi margini di incertezza`.
`Il graduale recupero dell`attivita` produttiva - spiega Via Nazionale - consentirebbe una stabilizzazione del mercato del lavoro nel prossimo anno, ma non ancora un`inversione di tendenza, anche in considerazione dei consueti ritardi di trasmissione del ciclo economico alla domanda di lavoro. Si stima che l`occupazione si riduca quest`anno (in media di quasi l`1%) e ristagni nel successivo. Il tasso di disoccupazione aumenterebbe, riflettendo anche l`incremento delle persone in cerca di lavoro, e toccherebbe il 12% nel 2014`.
Per la Banca d`Italia, si prefigura `un`ulteriore flessione della domanda di lavoro nei prossimi mesi`: le inchieste congiunturali condotte in dicembre dall`Istat e dalla Banca d`Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore `segnalano in prospettiva un nuovo calo della manodopera dipendente`.
L`aumento dei disoccupati ha interessato tutte le fasce di eta` `ma si e` confermato piu` marcato fra i giovani: l`incremento del tasso di disoccupazione nella fascia di eta` 15-24 (al 32,1% nel terzo trimestre del 2012 sulla base di dati non destagionalizzati, dal 26,5 di dodici mesi prima) e` stato superiore a quello complessivo (al 9,8%). Correggendo per i fattori stagionali, il tasso di disoccupazione dell`intera popolazione e` salito al 10,6% nella media del trimestre e, secondo i dati mensili provvisori piu` recenti, all`11,1% a novembre`.