La situazione in Ungheria potrebbe deteriorare ancora

Commento di Marcus Svedberg Capo Economista di East Capital. Il governo ungherese ha rafforzato il suo controllo sulla politica, sul sistema giudiziario, sui mezzi di comunicazione e sulla banca centrale del paese. Ma le nuove normative non sono state ben accolte e hanno scatenato proteste per le strade e aspre critiche sia da parte del FMI sia da parte dell’UE che minacciano di bloccare i finanziamenti. “Effettivamente questi sviluppi implicano una centralizzazione del potere.

La situazione in Ungheria potrebbe deteriorare ulteriormente, tuttavia le soluzioni ci sono”, ha dichiarato Marcus Svedberg, Capo Economista di East Capital.
Il Primo ministro Viktor Orbán ora ha il diritto di nominare sette funzionari con ampi poteri. Quello che preoccupa di più l’UE e l’FMI è però il fatto che l’indipendenza della banca centrale ungherese potrebbe essere messa in pericolo se si aumentasse il numero dei membri dei suoi comitati. Questi cambiamenti potrebbero portare a una riduzione dell’influenza del governatore della banca centrale.
“Questo accade in un momento in cui c’è un certo nervosismo sui mercati. Questo ha spinto gli investitori a vendere, facendo svalutare il fiorino ungherese e facendo salire i tassi di interesse sui titoli di stato”, ha aggiunto Marcus Svedberg.
Mercoledì il fiorino ungherese ha toccato un nuovo livello minimo rispetto all’Euro, a quota 319,50, col rendimento dei titoli di stato a dieci anni al 10,87% circa (Bloomberg), il livello minimo dalla primavera 2009.
Inoltre il governo ungherese ha chiuso i siti di comunicazione e il canale di informazione liberale contrari al governo in carica. Questi fattori, unitamente al malcontento per i cambiamenti alla costituzione, hanno spinto decine di migliaia di cittadini a dimostrare per le strade di Budapest.
Nonostante tutte queste problematiche, c’è una possibile soluzione per l’Ungheria, ovvero iniziare a collaborare con il Fondo Monetario Internazionale e l’Unione Europea.
“L’FMI potrebbe imporre delle condizioni rigorose per erogare prestiti al paese. Se l’Ungheria le accetterà, cosa che prima o poi dovrà fare, la situazione migliorerà,” ha continuato Svedberg.
Quanto tempo ci vorrà?
“In teoria la situazione potrebbe sistemarsi abbastanza rapidamente. I rappresentanti del Fondo Monetario Internazionale arriveranno in Ungheria il 10 gennaio e potrebbero restare una settimana. Se le parti troveranno un accordo entro queste tempistiche, la situazione volgerà in positivo, tuttavia ciò implica che i leader ungheresi dovranno accettare pesanti condizioni. L’Ungheria di fatto non ha grande potere di negoziazione in questo caso,” ha dichiarato Marcus Svedberg.
 
`alt`