LA RUSSIA E' ANCORA DI VLADIMIR PUTIN
Redazione, 18 marzo 2024.
Vladimir Putin è ancora al vertice del governo russo, confermando l'aspettativa diffusa circa la sua rielezione.
Dall'altra parte del pianeta, non c'è la stessa previsione per il suo antagonista occidentale Biden che pare approssimarsi a cedere il passo a Trump, entro fine anno.
Il 2024 è anno di voti importanti, per quel che servono, e si voterà anche per rinnovare il Parlamento europeo, per quanto utile a fronte dell'evidente dominanza della "Commissione" esclusa dal potere popolare.
Sulla legittima affermazione assoluta di Vladimir Putin c'è molto da leggere ricavando la stessa sintesi, ovvero che non si sia trattato di voto libero ma fortemente condizionato.
Con le ovvie eccezioni come quella del governo cinese che, invece, si è congratulato...
Ha scritto France24: Putin ha salutato i primi risultati come un’indicazione di “fiducia” e “speranza” nei suoi confronti, mentre i critici li hanno visti come un ulteriore riflesso della natura preordinata delle elezioni.
David Cameron, Segretario di stato agli Affari Esteri nel Regno Unito dal novembre 2023, su X, ha postato il suo commento: Le urne sono state chiuse in Russia, in seguito allo svolgimento illegale delle elezioni sul territorio ucraino, alla mancanza di scelta per gli elettori e all'assenza di un monitoraggio indipendente dell'OSCE. Non è questo l’aspetto delle elezioni libere ed eque.
La nostra Giorgia Meloni, 6 anni fa, il 18 marzo 2018, su Facebook, aveva commentato: Complimenti a Vladimir Putin per la sua quarta elezione a presidente della Federazione russa. La volontà del popolo in queste elezioni russe appare inequivocabile.
Da quel dì, abbiamo visto scorrere molta acqua sotto i ponti e nuovi baci tra Meloni, Biden e Netanyahu.
Sulla stessa pagina, oggi non c'è traccia di riferimenti al voto in Russia, chiuso ieri.
Ma, solo la cronaca autocompiacente delle attività che impegnano la leader al Cairo: Oggi, a Il Cairo, abbiamo raggiunto importanti obiettivi. La dichiarazione congiunta adottata dall'Egitto con l'Unione Europea, insieme agli accordi intergovernativi con l'Italia, segnano passi significativi verso un partenariato integrato per affrontare le sfide regionali, favorire lo sviluppo e contrastare la migrazione illegale.
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