LA RIUNIONE FED DEL 20 MARZO
Milano, 21 marzo 2024. di James McCann, vicecapo economista di abrdn
La Fed non è ancora in preda al panico dopo la ripresa dell'inflazione all'inizio di quest'anno.
Infatti, i membri del FOMC continuano a segnalare tre tagli nel 2024, invariati rispetto alle loro previsioni di fine 2023, il che implica che la più rapida crescita dei prezzi registrata negli ultimi mesi si rivelerà in gran parte un ostacolo nell'ultimo miglio della sua lotta all'inflazione.
Tuttavia, la dichiarazione alla stampa è stata chiara: la banca centrale ha bisogno di una maggiore fiducia nel fatto che l'inflazione si stia dirigendo in modo sostenibile verso l'obiettivo del 2% e il presidente Powell probabilmente avvertirà nella sua conferenza stampa che questo significa dati sull'inflazione più deboli nei prossimi mesi per giustificare i tagli.
I mercati tireranno probabilmente un sospiro di sollievo nel constatare che le recenti sorprese al rialzo dell'inflazione non hanno innescato un atteggiamento più falco da parte della Fed, con la banca centrale che si sente chiaramente a suo agio nell’attendere l'evoluzione dei dati sull'inflazione, soprattutto in presenza di alcuni primi timidi segnali di rallentamento della crescita.
Se nei prossimi mesi l'inflazione dovesse raffreddarsi un po' e se dovessero emergere ulteriori indicatori che l'attività economica sta perdendo slancio in un contesto di politiche restrittive, si confermerebbe la probabilità di un taglio a giugno.
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