La riforma della pubblica amministrazione fa il passo del gambero?
La gravità dell`irrimediabile passo indietro che con quell`accordo si rischia di compiere fa male a tutti, cittadini in primis.
E nuoce alla fiducia che una maggioranza straordinaria in Parlamento ha riposto nell`esecutivo tecnico: non può essere tradita da un oscuro e regressivo accordo sindacale o da una impaludante legge delega. Così l`ex ministro per la Pa e deputato del Pdl, Renato Brunetta sull`intesa per la riforma nella P.a che il ministro della Funzione pubblica, Patroni Griffi ha siglato con tutti i sindacati. «Nella pubblica amministrazione, centrale e periferica non può venire meno il controllo sui conti, sull`organizzazione, sull`efficienza, sulla mobilità e sulla premialità dei dipendenti. Non è ammissibile che in un momento in cui si parla di razionalizzazione dei costi della Pa e si sventola con toni trionfali la spending review, si pensi di proporre una legge delega che con i principi di revisione della spesa è in totale contrasto», prosegue. «Si rilegga, ministro Patroni Griffi, l`ipotesi di accordo che ha siglato la notte tra il 3 e il 4 maggio e, se non intendeva scrivere quello che poi ha effettivamente messo nero su bianco, la ritiri. Ammetta di aver ceduto, per qualche ora, al canto delle sirene dei sindacati, ma torni in sè, torni a lavorare con la competenza e l`equilibrio che l`hanno sempre contraddistinta», scrive in un editoriale del «Il Giornale».