La recessione in Spagna sembra confermata

Il dato sul Pil spagnolo del primo trimestre, dopo le statistiche sulla disoccupazione record, sembra confermare che il Paese si avvia verso una doppia recessione e la gravità della situazione è evidenziata anche dalle grandi manifestazioni di protesta contro l’austerità avvenute ieri.

La recessione in Spagna sembra confermata

Viste le resistenze dei ministri spagnoli a riconoscere la necessità di un intervento di salvataggio per le banche in crisi, è stata ipotizzata la creazione di una “bad bank” per i prestiti immobiliari in sofferenza, ma alla luce del peggioramento della situazione il governo potrebbe non avere altra scelta che impegnarsi una qualche forma di salvataggio. L`urgenza di avviare rapidamente un piano per la crescita in Europa sembra raccogliere maggiori consensi dopo che il presidente della BCE Mario Draghi si è espresso in questo senso la scorsa settimana.

Con i possibili cambi di governo in vista in Francia e Grecia la crisi del debito potrebbe prendere una direzione molto diversa nei prossimi giorni. Anche le elezioni amministrative in Italia potrebbero segnare la fine della luna di miele per Mario Monti, dato che gli elettori pagano il prezzo di anni di malgoverno. Negli Usa i dati sui redditi e sulle spese personali per marzo potrebbero rafforzare i timori sulle condizioni dei consumatori, con i redditi pressoché stabili e le spese personali previste in calo, un segnale che chi consuma, lo fa intaccando i risparmi o attingendo al credito. EuroDollaro la linea di supporto inferiore è a 1,3050, ma c’è anche una trend line di supporto dai minimi di aprile a 1,3175. La rottura del triangolo più largo rimane il modello primario e potrebbe segnalare un movimento di 500 punti. DollaroYen: il rischio di un movimento verso 79,70 è aumentato nel breve termine e qualsiasi movimento ora potrebbe estendersi verso 79,20. Per diminuire la pressione al ribasso il dollaro Usa deve chiudere sopra 80,50 e proseguire oltre 81,85/90.

A cura di Cmc Markets

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