Non ci siamo ancora resi conto che trattasi di un evento mai accaduto in tutta la storia della Repubblica, quanto verificatosi Giovedì.
In un momento così unico come quello mondiale, che accomuna la non fine ed invece la recrudescenza della Pandemia, a braccetto con il gia' lungo ed estenuante conflitto Russia Ucraina.
Con gli effetti visibili a tutti di recessione ed inflazione ormai quasi a doppia cifra.
Pensiamo piuttosto, che ci potranno essere continui sell off anche di un 3/4%, intervallati da logiche ricoperture e momenti di apparente sostegno dei mercati da parte delle Banche Centrali, soprattutto con mirati acquisti sui i titoli finanziari più rappresentativi per gli indici, ma anche sul cross valutario euro/dollaro con un estenuante tiro alla fune sulla parità ed in minor misura sullo spread BTP Bund, altresì poco significativo e solo mediatico.
Dovremmo arrivare quindi a breve termine sui 20200/300 di future Settembre e 19800/900 di future Dicembre.
Da qui alle prossime elezioni previste nella terza settimana di settembre, può accadere di tutto.
Ed il seguito lascerà inevase in gran parte, nella migliore delle ipotesi, tutte le riforme che l' Europa ci chiede, per erogare parte dei miliardi attesi (e già spesi!).
Come sarà possibile fare da Settembre a fine anno tutte le riforme richieste e promesse (Fisco, Catasto, Lotta all' evasione, Salario minimo, etc etc?)
Ed in più senza la guida unica ed esperta di Draghi, che tutto il mondo ci invidiava, e che in un certo senso ci proteggeva, pur non essendo immune da alcuni errori commessi nel passato.
Se non ce l' ha fatta lui!
Un' altra ondata, che potrebbe prevedere ancora un dollaro in rafforzamento verso la parità con l' euro, e lo spread anche oltre 250, avverrà a medio termine, con i due future Settembre e Dicembre rispettivamente a 19500/600 e 18800/900.
A seguire con il post elezioni e tutto quello che avverrà anche per l' elezione del nuovo presidente della Repubblica, e la relativa mancanza di guida istituzionale, ci potrebbe portare tranquillamente in area 16500/16000 di future Settembre Dicembre, come sempre indicato.
Petrolio&ENI e Tenaris.
Il Petrolio sta continuando a fare minimi e massimi sempre più bassi, sia per scaricare l' ipercomprato di medio lungo termine che l' aveva portato a testare per brevissimo tempo sia i 120 dollari (WTI,) che i 130 (Brent), che in minor misura per il rafforzamento invece del dollaro.
Dovremmo vederlo, con uno spread, fra i due, giunto gia' ora a 7 dollari, a 90/92 ( WTI) e 98/100 (Brent.
Con questi presupposti il titolo Eni potrebbe essere ancora acquistato sempre "a piramide rovesciata" sui livelli di 10,50/60.
Ancora con maggior quantità fra i 9,50/10 euro (minimi degli ultimi 12 mesi), dove garantirebbe inoltre un rendimento cedolare a doppia cifra, oltre ad un ottimo potenziale di recupero verso i massimi degli ultimi 12 mesi, posti poco sotto i 15 euro (14,85).
Per Tenaris, titolo molto più speculativo, attendiamo, per un eventuale acquisto, meglio un ritorno su valori più contenuti , essendo ora a metà fra i minimi e massimi degli ultimi 12 mesi, posti rispettivamente a 8 e 16 euro.
SNAM&ENEL
Sono sempre titoli da cassettista, senza infamia e senza lode, che non ci hanno mai , professionalmente, molto interessato.
Rendono anche meno, di altri titoli, come Intesa, Generali , Unipol Sai, Stellantis, ENI, per citare alcuni dei nostri preferiti e raccomandati anche ai nostri lettori abbonati alla nostra lettera operativa quotidiana.
Per cui preferiamo consigliare di astenersi dall' operare.
ORO&Petrolio
Sul filo dei supporti di 1700, prima rotti a 1680 e poi superati sul finire di settimana a 1725.
Più probabile uno Status Quo sui livelli supportali di 1700, già segnalati più volte in passato e che paiono resistere.
Subito dopo un recupero per lo meno di area 1800, a seguito di acquisti per ricostituzione di garanzie delle Banche Centrali.
Ma anche aiutati da un indebolimento del dollaro contro euro, per lo meno sopra 1,020/1,0250.
Del petrolio abbiamo già detto....
Raggiungimento dei 90/92 del WTI e 98/100 sembrano essere facilmente alla portata, nel breve, dei due asset.
Potrebbe nel medio termine anche andare leggermente sotto questi valori, ma oltre, per pura professionalità, considerando che non e' dato sapere la reale evoluzione neanche dalle più alte cariche degli stati produttori, ci asteniamo da qualsiasi commento e previsione.