LA PROSPETTIVA DI CRESCITA NEL MONDO, IN EUROPA E IN ITALIA
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Trento, 24febbraio 2025. Di Paolo Rosa, avvocato.
ISPI - acronimo che sta per Italian Institute for International Political Studies - nel convegno del 19 febbraio 2025, organizzato da Itinerari Previdenziali, ha pubblicato due tabelle sulla crescita che riporto perché sono estremamente interessanti e visualizzano la situazione.
Esaminandole con un po’ di attenzione si vede che l’area Euro è la peggiore nel mondo e che, nell’area Euro, l’Italia è, con la Germania che non a caso è andata al voto anticipato, la peggiore con una crescita stimata, per il 2025, nello 0,7% e, nel 2026, nello 0,9%.
Abbiamo dunque un problema.
Secondo gli ultimi dati Istat, per contro, la pressione fiscale in Italia è cresciuta nel 2024 di 0,8% perché il Fiscal drag ha ridotto i redditi disponibili del 3,6% nell’ultimo decennio.
“A pesare sull’ultimo anno anche gli interventi del Governo, mirati sì a ridurre le tasse ma soprattutto nei riguardi di chi, in verità ne pagava già molto poche.” (prof. Marco Leonardi in Pressione fiscale e fiscal drag del 17.02.2025).
Servono quindi più investimenti, sia pubblici che privati, e una politica fiscale che non deprima i redditi disponibili della classe media, ingiustamente vessata ancorché sia il pilastro economico e sociale del Paese.
Secondo l’Osservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate 2024 di Itinerari Previdenziali “i contribuenti su cui grava il carico fiscale non è che un ristretto 24,20% di contribuenti con redditi da 29 mila euro in su, i quali da soli corrispondono il 75,57% di tutta l’Irpef”.