LA PROPAGANDA NOMINALE E L’ILLUSIONE MONETARIA

LA PROPAGANDA NOMINALE E L’ILLUSIONE MONETARIA
Tabella 4.4 Dal XIV Rapporto sulla previdenza privata. elaborato da AdEPP

Trento, 24 dicembre 2024. Di Paolo Rosa, avvocato.

L’AdEPP, l’Associazione degli Enti Previdenziali Privati, pochi giorni fa ha pubblicato il XIV Rapporto sulla previdenza privata.

(https://www.adepp.info/wp-content/uploads/2024/12/Rapporto-AdEPP-2024.pdf)

Per chi lo leggerà, non troverà un rigo sul funding ratio di ogni singola Cassa e sul debito previdenziale latente.

Il funding ratio misura il rapporto tra la patrimonializzazione e il debito latente.

Ma ora vi dimostrerò come si creano le illusioni monetarie nel senso che si commentano i valori nominali tralasciando quelli reali che sono influenzati, per esempio, dall’inflazione.

Supponiamo, per fare un esempio pratico, di avere una banconota da 10 euro.

Il suo valore nominale sarà sempre lo stesso, anche dal 2005 al 2023, ma il suo valore reale, ossia il suo potere d’acquisto, dal 2005 al 2023 sarà probabilmente inferiore per gli effetti dell’inflazione e di altri fattori socio – economici.


Vi invio alle pag. 71 e 72 e, in particolare, alla tabella 4.4 che illustra le prestazioni IVS medie e che pubblico a corredo di questo testo.

Nel commento si dice che “La media delle prestazioni IVS per beneficiario, analizzata nella Tabella 4.4., sottolinea un costante miglioramento: da 11.675 euro nel 2005 a 15.921 euro nel 2023 (+ 36,38%).

Questo dato - scrive l’AdEPP - riflette l’efficacia delle casse nel proteggere il potere d’acquisto dei pensionati, grazia ad adeguamenti mirati e un costante miglioramento nella gestione delle risorse”.

Il commento all’ultima colonna della tabella 4.4, che descrive la media prestazioni IVS reale e che certifica il peggioramento dal 2005 al 2023 del 1,81%, lo si trova alla pagina successiva con una enfatizzazione per aver saputo mantenere il potere d’acquisto dal 2005 al 2023 dove è dato leggere che: “Le prestazioni IVS medie per beneficiario hanno registrato una riduzione reale dell’1,81%, nonostante un aumento nominale, sottolineando la capacità del sistema di mantenere inalterato il potere d’acquisto delle erogazione”.
L’effetto illusorio è perfetto!