La produzione industriale torna indietro di tre anni
La produzione industriale a febbraio cala dello 0,7% rispetto a gennaio (dato destagionalizzato) e del 6,8% su base annua (dato corretto per gli effetti di calendario). Si tratta della discesa tendenziale più forte da novembre 2009. Lo rileva l`Istat.
Su base mensile, quindi, l`Istat registra, dopo il forte ribasso segnato a gennaio (-2,6%), una nuova flessione. Nella media del trimestre dicembre-febbraio l`indice risulta così diminuito dell`1,0% rispetto al trimestre immediatamente precedente. In termini annui, invece, si tratta della sesta diminuzione consecutiva, con l`indice che viaggia in territorio negativo da settembre 2011 e il -6,8% di febbraio 2012 risulta il peggior dato da novembre del 2009 quando la produzione segnò un calo del 9,3%. Diffondendo il dato tendenziale corretto per gli effetti di calendario l`istituto di statistica, inoltre, ricorda che i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di febbraio 2011 (la variazione grezza è pari al -3,5%). Nella media dei primi due mesi dell`anno la produzione è scesa del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2011. Guardando ai raggruppamenti principali di industrie, a febbraio l`indice destagionalizzato registra variazioni positive congiunturali nel comparto dell`energia (+5,7%) e in quello dei beni strumentali (+2,0%). Variazioni negative si registrano invece, per i beni di consumo (-2,3%) e per i beni intermedi (-1,9%). In termini tendenziali l`indice corretto per gli effetti di calendario segna rialzi per il solo comparto dell`energia (+3,3%), spinto da un clima particolarmente rigido. Diminuiscono in modo significativo i beni intermedi (-10,6%) e i beni di consumo (-9,6%). Analizzando i diversi settori economici la produzione registra gli aumenti più marcati nei comparti della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+11,0%), della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+5,0%);. mentre i settori che registrano i cali maggiori sono: la fabbricazione di prodotti chimici (-13,9%), le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-12,9%) e l`industria del legno, della carta e stampa (-12,8%).