LA POSIZIONE ASSUNTA DALL' ITALIA CONTRO LA RUSSIA POTREBBE ESSERE TRE VOLTE UN ERRORE.

LA  POSIZIONE ASSUNTA DALL' ITALIA CONTRO LA RUSSIA POTREBBE ESSERE TRE VOLTE UN ERRORE.

Giannina Puddu, 8 marzo 2022.

Appartengo al gruppo di quelli che ritengono che, con la posizione assunta dal Governo italiano, l' Italia, di fatto, sia entrata in guerra contro la Russia.

E, da queste pagine, l'ho dichiarato subito. Appena sentito Draghi, al Senato, il 1 marzo.

Credo anche che, questa decisione, sia stata presa dai parlamentari italiani con una leggerezza disarmante, scegliendo di escludere altre ipotesi, più fantasiose e più gravi.

Credo che gli italiani, come Popolo e per la stragrande maggioranza, siano amici dei russi, non nemici.

A sinistra come a destra, basti ricordare la lunga e solida amicizia personale tra Berlusconi e Putin.

Preso atto della posizone del nostro governo, la Russia, per forza, ci ha inseriti nella sua "lista nera".

L ' Italia, dunque, rischia di essere stravolta da una nuova guerra, per sua scelta.

Questo scenario può piacere solo ai pazzi, privi di buonsenso, di razionalità e di lucidità.

Prima della guerra e con la guerra, noi siamo destinati a pagare il prezzo economico più salato, per la nostra storica alleanza commerciale con la Russia, sul fronte degli approvvigionamenti energetici, delle esportazioni, del turismo e del lavoro per tutto l'indotto coinvolto.

Per l'economia italiana, questo sarà il colpo di grazia.

La terza ragione per cui la scelta del nostro governo potrebbe essere assolutamente sbagliata è nella lettura dei fatti.

Lettura che è blindata sul racconto che ne viene dato dai media e per cui, i russi sarebbero gli aggressori che uccidono anche i civili e che bloccano i corridoi umanitari, mentre il governo ucraino sarebbe prossimo alla beatificazione.

Da molti anni, a Milano, ho più amicizie russe.

Da queste apprendo che sarebbero, invece, gli ucraini ad uccidere i civili ucraini addossando, poi, la colpa ai militari russi.

Ho anche amicizie polacche ed anche queste sostengono la stessa tesi.

Volodymyr Zelenskyj, diventato presidente ucraino, con un'iperbole tutta da chiarire, avrebbe aperto le patrie galere e armato i delinquenti nazionali di  fucili Kalashnikov.

Pare che questi stiano saccheggiando le città e che, con spietato cinismo, ammazzino chiunque simulando di essere soldati russi.

I russi che conosco escludono, assolutamente, che la Russia di Putin possa ammazzare civili ucraini, percepiti, da sempre, come fratelli della stessa terra.

Dall'882 al 1169 Kiev fu la capitale del principale stato Variago/Slavo orientale, noto come Rus' di Kiev.

Lo scontro, in verità, è tra gli USA  e la Russia, l'Ucraina è solo il campo di battaglia e ne sta pagando il costo.

Questo stesso "costo" sarà il nostro e in futuro, ammesso che abbiamo un "futuro", i libri di storia rileggeranno i fatti mentre la maggioranza degli italiani dichiarerà di avere già capito bene, prima, e di essersi sempre schierata dalla parte dei veri buoni contro i veri cattivi.

Forse, abbiamo ancora tempo per assumere, almeno, una posizione neutrale.

Come "italiani", dovremmo riprenderci la nostra "sovranità" ed esigere che cessi questa politica scellerata.

Sintetizzando, la posizione assunta dal nostro governo, con l'avallo totale del nostro parlamento, potrebbe eeesre completamente sbagliata, perchè:

  1. ci riporta in guerra;
  2. ci affama;
  3. ci schiera dalla parte sbagliata.

Lo stesso omonimo nipote di Antonio Gramsci, Antonio Gramsci, nato in Russia e vivente in russia, ha appena affermato:

«Nessuna delle persone con le quali parlo è d’accordo con i media occidentali,  che secondo me non ci stanno capendo molto, quando dicono che il presidente ha iniziato questa guerra senza alcuna ragione. Il diavolo è sempre nei dettagli di questi otto anni di tensione continua con l'Ucraina,  di un conflitto a bassa intensità nel Donbass che è andato avanti senza che il governo di Kiev facesse nulla per fermarlo».

Ed anche:

l Pd, ma in generale gli attuali partiti della sinistra italiana, non c’entrano nulla con il Partito comunista fondato da mio nonno. Le persone, è vero, sono sempre le stesse, ma quella è l’unica continuità con il passato».