La politica monetaria Bzirc
Come investitori siamo abituati a vivere all’interno di confini ben definiti: ad esempio, è comunemente riconosciuto che i tassi d’interesse non possano scendere sotto lo zero. C’è stato lo storico e strano scherzo dei tassi negativi in Svizzera negli anni ’70, ma si è trattato di un episodio che ha creato più divertimento che un reale effetto sugli investimenti in generale. Tuttavia, sembra che ora ci sia la possibilità che si verifichi un importante cambiamento di clima.
Già molti mercati obbligazionari vivono oggi nell’era glaciale dei tassi sotto zero, come Svizzera, Danimarca, Germania, Finlandia e Paesi Bassi. In questi casi, l’esistenza di tassi negativi può essere attribuita all’intenzione di esprimere view valutarie o di ridenominazione, e può quindi essere vista come una conseguenza di fattori esterni e non di una politica monetaria nazionale.
Tuttavia, ora è ipotizzabile che la politica monetaria dei G7 possa entrare – cosa in precedenza impensabile – nel mondo dei tassi ufficialmente negativi.
Molte economie del gruppo G7 hanno adottato tassi molto bassi e misure di quantitative easing per molti anni, eppure sembrano ancora essere in una fase di stagnazione con una forte disoccupazione, bassa crescita e poco spazio per misure fiscali. Può essere il tempo di un cambiamento significativo nei manuali di investimento, nel momento in cui le banche centrali sperimentano tassi inferiori a zero.
In teoria, un tasso d’interesse negativo può sembrare una cosa semplice – depositando 100 sterline in banca, se il tasso è -1% l’anno successivo si avranno indietro 99 sterline. Un investitore razionale avrebbe naturalmente l’alternativa di tenere banalmente i propri soldi sotto il materasso e non subire un tasso negativo, anche se l’incentivo ad agire razionalmente sarebbe comunque frenato dagli oneri amministrativi e dal rischio di tenere contanti in casa. La banca centrale potrebbe limitare questa attività semplicemente non stampando moneta a sufficienza, per cui la maggior parte del denaro dovrebbe essere tenuto in formato elettronico e potrebbe dunque subire un forzato tasso negativo. L’implementazione di tassi inferiori allo zero è così possibile.
Dal punto di vista di una banca centrale questa può essere considerata una misura di stimolo, poiché scoraggerebbe il risparmio e incoraggerebbe il consumo tanto quanto un taglio tradizionale dei tassi d’interessi. Come misura estrema si potrebbero creare tassi di prestito eccezionalmente bassi, pari a zero o addirittura negativi.
La sfida che le banche centrali e i Governi si trovano ad affrontare sono ancora presenti nonostante misure tradizionali e non convenzionali. Forse sarà presto il momento di utilizzare lo strumento non convenzionale di tagliare i tassi d’interesse in modo non convenzionale rendendoli negativi. Il prossimo passo che le istituzioni dovranno compiere può significare che le economie dovranno muoversi in un clima di interessi inferiori allo zero (politica monetaria BZIRC – Below Zero Interest Rate Climate).
Scritto da Richard Woolnough M&G