La pazzesca truffa del falso promotore finanziario di Zelarino

Diceva di avere tre lauree e un passato da militare della Guardia di Finanza. Di essere il procuratore finanziario della società svizzera “International Group by Ubs”, dove Ubs starebbe per Unione banche svizzere. E di garantire investimenti con rendite altissime.

La pazzesca truffa del falso promotore finanziario di Zelarino
Nella trappola tesa da Antonio Lombardi, 44 anni, di Zelarino, ci sono cascati in ventidue. Lui ha intascato un tesoro di 546 mila euro e, una volta smascherato, è sparito dalla circolazione. L’unica traccia l’ha lasciata il primo marzo, con un sms di buon compleanno al figlio. La maxi-truffa commessa a Brugnera tra l’ottobre 2007 e il marzo 2009 è stata ricostruita a Pordenone, davanti al giudice Eugenio Pergola, con le testimonianze della ex convivente di Lombardi, di due vittime (una è di Pramaggiore e ha perso 220 mila euro, l’altra di Roncadelle) e del brigadiere della Guardia di finanza che seguì l’indagine.
Lombardi, difeso d’ufficio dall’avvocato Enzo Del Bianco, risponde di truffa aggravata, di aver esercitato l’attività di promotore senza essere iscritto all’albo e di insolvenza fraudolenta, per non aver pagato alla carrozzeria Fratelli Polo di Tezze le riparazioni di una Chrysler incidentata (5.537 euro).
Al pm Federico Facchin è bastata una domanda all’ex convivente per ricostruire la vicenda: «Come ha conosciuto Lombardi?». «In chat nel 2007».
Quando si incontrarono, lei pensò di aver trovato l’uomo della sua vita. «A settembre – ha riferito – si stabilì a casa mia e conquistò tutta la mia famiglia». Disse che era un ex colonnello delle Fiamme Gialle con lauree in Economia, Giurisprudenza e Medicina. E che faceva investimenti oltreconfine. La donna gli consegnò tutti i risparmi dietro la promessa di interessi da favola. Così fecero molti parenti e amici. Portavano i soldi in contanti, senza ricevute, bastavano carta di identità e codice fiscale.
Lui le fece anche lasciare il lavoro: «Ti darò 2.500 euro al mese». Fece finta di avere un ufficio a Lugano, in realtà l’indirizzo era quello del Casinò della città elvetica. E propose un impiego anche all’amica più cara della sua compagna. L’ufficio avrebbe dovuto essere a Sacile, scelsero anche i mobili, ma nessuno vide mai l’edificio perchè c’erano sempre lavori in corso. E così le due donne cominciarono a lavorare in casa, a Brugnera.
Per lui leggevano il Sole24Ore e comunicavano l’andamento della Borsa a Lombardi, che a sua volta riferiva alla «nostra squadra di Piazza Affari», ovvero al broker Bruno, all’avvocato Alberto e a un certo Eros Albertini, gente con cui si comunicava solo via sms. Persone inesistenti: l’interlocutore era sempre Lombardi, che aveva 28 utenze telefoniche di cui 14 attive. Ma l’ex convivente lo scoprirà solo quando l’amica e uno dei truffati la convocheranno nel parco di Villa Varda a Brugnera e le apriranno gli occhi.
«Sono andata dalla Guardia di finanza, ancora oggi pago le conseguenze, con l’aiuto di mio padre». Sì, perchè Lombardi prese in affitto il centro estetico del Green Village di Cordenons, dove – con tanto di camice bianco – si spacciava per medico e forniva alle utenti le diete per dimagrire. La compagna era il legale rappresentante di questa società, il progetto era di rilevare l’intero complesso, ma poi la truffa venne alla luce e fu costretta a dichiarare l’autofallimento.
 
di Cristina Antonutti da gazzettino.it
 
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