LA NATO A VILNIUS. ERDOGAN STA GIOCANDO SUI DUE TAVOLI....
Redazione, 12 luglio 2023
L' Ucraina di Zelensky non appartiene alla NATO, tuttavia, ieri sera, Zelensky ha cenato a Vilnius, allo stesso tavolo dei leader dei paesi della NATO.
La persistente e reiterata resistenza all'ingresso dell'Ucraina nella NATO val bene una cena.
Zelensky vuole entrare dappertutto, nella NATO e nell'UE, pur mancando dei "requisiti" in un caso e nell'altro...
Al riguardo, Ursula Von Der Leyen ha detto:
"Forniamo un contributo importante anche per quanto riguarda il desiderio dell'Ucraina non solo di aderire all'Ue ma anche alla Nato. E' indispendabile per ciò che ci siano le riforme, il rafforzamento delle Istituzioni, la lotta alla corruzione, e qui la Commissione europea sta lavorando a stretto contatto con l'Ucraina per fare queste riforme. Ed è incredibile vedere come l'Ucraina si sta riformando nonostante questa guerra. La velocità con la quale lo sta facendo".
Stupendo: l'Ucraina "si riforma" sotto il controllo e le direttive della Commissione europea, ancora prima di essere nell'UE!
Se ne può dedurre che l'Ucraina sia un vero esempio di Stato Sovrano....
Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, accoglierà oggi il leader ucraino alla riunione inaugurale del Consiglio Nato Ucraina.
I paesi della NATO hanno raggiunto l'accordo politico su piani dettagliati per progettare la difesa militare collettiva che dovrebbe servire a fronteggiare un attacco di rilievo, quale potrebbe essere quello della Russia.
A Vilnius, in Lituania, sarà un vertice di due giorni, con il sostegno all'Ucraina come priorità assoluta.
Volodymyr Zelensky si era mostrato irritato verso la titubanza della NATO definendo come "assurda" la sua mancanza di chiarezza e il continuo rimando del suo ingresso nella NATO.
Ha ammorbidito il tono e, durante una specie di comizio pubblico a Vilnius, ha dichiarato alla folla di essersi recato in Lituania con "fiducia nei partner" contando su una NATO forte che "non esitasse".
Il secondo tema prioritario coinvolge la Turchia di Erdogan che sta assumendo una posizione di politica estera ambigua e l' entrata della Svezia nella NATO, bloccata, fin qui, anche dalla Turchia.
Il Wall Street Journal di ieri ha sintetizzato la causa di ciò che appare come un tradimento di Erdogan a Putin, anticipando, già nel titolo che i problemi economici della Turchia costringono Erdogan ad allontanarsi da Putin.
Una ragione forte ma non sufficiente anche dal punto di vista degli elettori che hanno appena confermato la leadership di Erdogan, votandolo per la riconferma della sua delega politica al governo della Nazione anche sulla spinta di un atteggiamento contrario alle "politiche" e alla "morale" dell'Occidente....
Un senatore russo ha affermato che la Turchia si sta trasformando in
un "paese ostile", cedendo alle pressioni dell'Occidente.
La prova della forza della nuova strategia di Erdogan si avrà con il
Parlamento di Ankara chiamato a votare la richiesta della Svezia
di adesione alla NATO.
Questo, dal momento che Recep Tayyip Erdoğan ha confermato che
inoltrerà la richiesta di adesione della Svezia “il prima possibile” al
parlamento di Ankara per la ratifica, dopo il suo personale e nuovo
semaforo verde per l’ingresso di Stoccolma nell’Alleanza.
Joe Biden si è detto: “Sono pronto a lavorare con il presidente Erdoğan
e la Turchia per rafforzare la difesa e la deterrenza nell’area
euro-atlantica. Non vedo l’ora di dare il benvenuto al primo ministro
Ulf Kristersson e alla Svezia come nostro trentaduesimo alleato”.
Quest'ansia, tutta occidentale, di allargare alla Svezia l'alleanza NATO
sembra voler anticipare l'attività dei BRICS a Johannesburg in vista di
un' ampia estensione dell'area solidale con numerosi paesi africani e non
che chiedono di entrare.
Per spianarsi il terreno e piacendo a Erdogan, la Svezia ha applicato,
per la prima volta, la nuova legge antiterrorismo, condannando
un uomo curdo a 4 anni e mezzo di carcere che avrebbe tentato di
raccogliere fondi per il Partito dei Lavoratori del Kurdistan
(Pkk), considerato gruppo terroristico nella Turchia di Erdoğan.
Sul fronte dei commerci, pare che Kiev ed Ankara possano sviluppare
l'accordo sul grano anche a prescindere dalla partecipazione russa.
Se la Russia si sfilasse dall'accordo, la marina turca potrebbe, da sola,
proteggere il corridoio di transito sul Mar Nero.
E, la Russia sarebbe molto cauta nel progettare un attacco alle navi
della Turchia, che è anche membro NATO.
Ma, questa prudenza potrebbe aprire anche la strada del mare per
gli aiuti militari all'Ucraina proprio mentre la Turchia sta già dando
droni militari all'Ucraina.
Tornando alla priorità economica di Erdogan, si è saputo che la
società turca Baykar è pronta a costruire una fabbrica di droni in
Ucraina a partire dal 2025.
In questo nuovo scenario opaco, Putin vede ancora il presidente
turco come un "uomo di parola", nonostante Erdogan abbia conse
gnato all'Ucraina e tradendo la sua promessa fatta ai russi, i coman
danti del reggimento Azov.
E, nonostante la cooperazione militare turca con l'Ucraina, Putin ha perfino accettato l'invito di Erdoğan a visitare la Turchia nel mese di agosto.
In molti si domandano: Putin può essere sicuro che il suo "amico" non lo "tradirà" di nuovo facendolo arrestare e mandandolo all'Aia per affrontare un processo per crimini di guerra?
Alla fine, Erdogan sarà costretto a scoprire le sue carte e a scegliere il suo campo.
Dalle sue parti, il "tradimento" della fiducia di un amico non è un dettaglio sul quale si possa sorvolare...