La morte dei conti offshore
Svolta storica: gli accordi di Rubik sanciscono la fine del segreto bancario e dei tempi dei $32 mila miliardi di asset offshore. Si tratta di un tesoro la cui dimensione supera la somma del Pil di Giappone e Usa.
Gli accordi firmati con Germania e Regno Unito l`anno scorso, e con l`Austria quest`anno, vanno sotto il nome di Rubik e concedono agli evasori la possibilita` di `pulirsi`, legalizzando i conti nascosti nelle casseforti svizzere, con la tassazione relativa che sarebbe indirizzata direttamente nelle casse del Tesoro tedesco e britannico in via anonima.
Il ministro svizzero delle Finanze Eveline Widmer-Schlumpf ha spiegato che le intese strette con i paesi vicini in materia di condono fiscale dimostrano che la Svizzera fa sul serio e che vuole voltare pagina. Allo studio ci sono accordi simili anche con Grecia, Spagna e Italia, la quale si attende un introito nel migliore delle ipotesi tra i 10 e i 15 miliardi riferito all`emersione di capitali. Secondo le stime di Herbert Hensle di Cap Gemini SA, la somma che gli europei potrebbero prelevare dai conti svizzeri tocchera` i 135 miliardi di franchi (139 miliardi di dollari), equivalenti al 15% degli asset complessivi in loro possesso. Il gruppo bancario Sarasin & Cie. AG ha comunicato la scorsa settimana che i clienti privati hanno ritirato 3 miliardi di franchi negli ultimi 12 mesi conclusisi in giugno. Un altro caso e` quello di EFG International AG, la banca svizzera controllata dal miliardario Spiro Latsis: il mese scorso ha registrato deflussi dall`Europa continentale nel primo semestre, mentre i nuovi risparmi dei clienti privati depositati presso il gruppo Vontobel sono calati dell`86% rispetto a un anno prima, attestandosi a quota 100 milioni di franchi.