La moda rimane un affare italiano

È quanto emerge da un`elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Eurostat 2010. In Italia infatti ha sede un`impresa su tre di quelle europee del settore della moda: circa 140mila su 450mila.

La Lombardia, prima con circa 28 mila imprese nei settori abbigliamento, tessile e moda, rappresenta il 6,2% del totale continentale, al pari di interi Paesi. In una ipotetica classifica nazionale si posizionerebbe al sesto posto, dopo Italia, Francia, Polonia, Spagna e Portogallo.
«La moda per Milano e per L`Italia - spiega Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - rappresenta un elemento di attrattività internazionale sul quale occorre investire con una `logica di sistema`, per rafforzare la competitività delle nostre imprese e del nostro territorio. Le attività imprenditoriali diffuse svolgono anche un ruolo importante per l`immagine e la competitività in Europa e un fattore rilevante di attrazione anche turistica». Vestirsi a Milano (di marca) conviene, con una spesa da 626 euro da capo ai piedi per la donna. Solo New York risulta più conveniente di Milano, mentre Parigi risulta sullo stesso livello (596 euro). Decisamente più costose le altre città: in Europa si passa ai 688 euro di Londra, ai 727 euro di Berlino e ai 788 euro di Madrid. Una competitività sui prezzi e sulla qualità di Milano che paga: all`anno, il giro di affari prodotto dal turismo per shopping nel capoluogo lombardo si aggira su 1 miliardo di euro.
In particolare, con 7.870 imprese nel settore dell`abbigliamento, la Lombardia è la prima regione in Europa. Un`importanza che va oltre il livello regionale: se considerassimo anche i singoli stati, la Lombardia risulterebbe superata solo da 7 nazioni, risultando all`ottavo posto in assoluto, con il 5% del numero complessivo di imprese attive nel settore nell`intera Europa. Stessa leadership nel tessile. La Lombardia risulta al primo posto tra le regioni europee anche nel settore tessile (5.305 imprese attive), posizionandosi al quarto posto nella classifica delle nazioni (superata solo da Italia, Francia e Spagna).
Nel campo della pelle, invece, l`eccellenza europea è in Toscana e nelle Marche. Per quanto riguarda Milano, l`intero comparto della moda e del design (che comprende l`industria del tessile, dell`abbigliamento, concerie, gioielleria e bigiotteria, commercio al dettaglio di abbigliamento, studi di architetti e attività di design legato alla moda) è costituito nel capoluogo lombardo e provincia da 14.494 imprese, pari al 4,7% del totale nazionale. In particolare, il solo settore `industriale` della moda a Milano è costituito da 495 imprese di gioielleria, 270 di bigiotteria, 1.031 di industria tessile, 2.649 di articoli di abbigliamento, 971 di pelletteria. Il settore del commercio al dettaglio arriva a 3.383 negozi di abbigliamento, 774 di calzature, 2.600 di ambulanti. Se poi consideriamo gli studi di architetti (e ingegneri) e soprattutto quelli di design, il peso di Milano sul dato nazionale cresce ancora di più: a Milano e provincia ci sono quasi 1.700 studi di architetti e tecnici (il 13,3% italiano) e circa 550 attività di design, oltre una su otto in Italia.
 
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