LA GUERRA COMMERCIALE. IL SECONDO FRONTE CHE ISOLA L'UCRAINA.

LA GUERRA COMMERCIALE. IL  SECONDO FRONTE CHE ISOLA  L'UCRAINA.
Dalla BBC - di Matteo Goddard. Camionista ucraino bloccato al confine polacco.

Redazione, 19 novembre 2023.

Pawel Ozygala, Presidente del comitato di sciopero polacco di Dorohusk, durante un'intervista con la BBC, ha commentato il blocco all'ingresso dei camion ucraini lungo il confine: "Penso che l'UE volesse aiutare l'Ucraina, e va bene. Ma non ha pensato davvero al fatto che l'Ucraina avrebbe preso il controllo dei nostri mercati".

L'accusa che i polacchi rivolgono contro l'Ucraina è di concorrenza sleale, esportano merci a prezzi troppo bassi compromettendo la produzione e l'economia locale.

Dorohusk è uno dei punti di transito chiave per i camionisti ucraini diretti in Polonia.

E' lo stesso punto di confine che attraversavano i rifugiati ucraini per dirigersi in Polonia dove avevano ricevuto buona accoglienza.

Ma, i polacchi, adesso, si sentono traditi dagli ucraini che stanno abusando della loro disponibilità, travolgendo i loro mercati con prodotti a basso costo.

Sarah Rainsford, corrispondente dall'Europa dell'Est per la BBC, ha aggiornato stamattina sui fatti in corso e riferito che La coda dei camion inizia a più di 20 chilometri dal confine orientale della Polonia.

Centinaia di camion ucraini sono parcheggiati lungo la strada in una fila ininterrotta, coinvolti in una disputa commerciale che sta mettendo a dura prova le relazioni polacco-ucraine.

La stessa questione si sta ponendo in Slovacchia dove, giovedì scorso, i camionisti slovacchi hanno organizzato un breve blocco simbolico del transito di camion dall'Ucraina, per dimostrare che potrebbero andare oltre e a oltranza sostenendo i colleghi polacchi se la UE non dettasse limiti e condizioni alle esportazioni ucraine nell'Unione.

L'ambasciatore ucraino si è lamentato in Polonia definendo la protesta dei trasportatori una "pugnalata alle spalle".

La posizione polacca è quella di Ozygala, gli ucraini pretendono troppo danneggiando i Paesi che, fin qui, si sono dimostrati amici. 

Ozygala l'ha messa sul piano pratico, denunciando che a causa delle aziende ucraine, la sua attività ha perso affari per circa 100.000,00 euro dall'inizio della guerra.

Ha chiarito: "Noi sosteniamo l'Ucraina, ma dobbiamo sostenere anche le nostre famiglie. Per le nostre aziende ora è una questione di 'essere o non essere'."

Non solo gli imprenditori, ma anche la popolazione polacca sta mostrando la sua insofferenza.

"Ne abbiamo avuto abbastanza. Abbiamo aiutato abbastanza" e la "simpatia" popolare verso gli ucraini e la loro causa contro la Russia sta crollando...

Stanislav Skala, Presidente dell'Unione slovacca dei camionisti, tre giorni fa, a dichiarato a Reuters: "Abbiamo chiesto oggi alla Commissione europea di iniziare subito ad agire e di farci sapere entro sette, otto giorni se faranno qualcosa... o si dovrà bloccare la frontiera."

Ha aggiunto che non è stata concordata alcuna data per l'inizio del blocco totale e che questa dipenderà dalla risposta delle autorità europee.