Inutile dire che queste esternazioni hanno avuto la capacità di affossare le borse europee in un attimo.
Qualcosa di propositivo però è stato anche detto. Angela Merkel ha infatti esternato la sua ricetta, l’unica in grado di salvarci tutti: l’unione fiscale - sul modello tedesco ovviamente - le cui basi sarebbero per altro già state gettate e che presupporrebbe sanzioni per chi non rispetta i parametri imposti. Solo così l’Europa del futuro potrà crescere sulla base di valori come “stabilità, solidarietà e fiducia”.
Peccato che per ora le varie uscite della cancelliera abbiano suscitato solo caos e incertezza nei mercati continentali.
A guardare meglio però, ci sia accorge di come la Germania zitta zitta stia finanziando il proprio debito pubblico – più elevato in termini assoluti rispetto a quello dell’Italia ricordiamolo – a costi irrisori, sfruttando appunto la debolezza di alcuni paesi. Ne sono una dimostrazione le ultime aste di titoli di stato, che han visto i rendimenti dei buoni a due anni scendere al minimo di 0,29%, mentre quelli dei bund decennali attestarsi attorno all’1,90%.
A questo si aggiunge poi la notizia di ieri (
QUI il nostro articolo) della riattivazione del fondo salva-banche
Soffin, del quale dovrebbero beneficiare sia Commerzbank che Bundesbank.
Ma non è la Merkel quella contraria alla possibilità che la BCE diventi prestatore di ultima istanza per aiutare gli istituti in difficoltà?