La diabolica Milena Gabanelli
La diabolica Milena Gabanelli, ieri sera, ha acceso i riflettori su ENI e mi ha fatto tornare in mente un dubbio che avevo coltivato e già sepolto qualche settimana fa. Un dubbio ed una sorpresa senza risposte. Che bisogno aveva Autostrade per l`Italia di lanciare una campagna pubblicitaria in pompa magna? Non è la promozione del consumo di uno spaghetto in alternativa ad un altro spaghetto di marca diversa. Le autostrade tracciate sono quelle, punto e finito. Il pedaggio è uno, imposto, punto e basta. Allora, perché il 7 ottobre 2012, Atlantia decideva la prima campagna istituzionale dopo dieci anni di silenzio? La creatività all’agenzia Leo Burnett con lo slogan `La passione di muovere il Paese`.
Intanto, pare che, Leo Burnett, nonostante la crisi che devasta, in particolare, i bilanci delle agenzie pubblicitarie, chiuderà il suo bilancio in una condizione di sana crescita.
Quanto sarà costata questa gigantesca campagna? Ho provato a cercare ma non ho trovato il dato. Ciò che si sa è che di solito ballano i milioni.
Comunque, ho letto che Francesco Delzìo, direttore relazioni esterne, affari istituzionali e marketing del gruppo, ha deciso di spendere per “raccontare ai milioni di clienti italiani di Autostrade la realtà umana e economica di una grande azienda nazionale e internazionale nel campo della mobilità e della tecnologia, utilizzando una comunicazione molto emozionale per le campagne destinate alla televisione e al web, e più d’informazione per quelle sulla carta stampata”
Ma, se avesse interpellato “i milioni di clienti italiani” chiedendo: sei contento se ti confeziono una gigantesca campagna pubblicitaria in cui ti spiego, in modo soave, perché devi godere, orgogliosamente, ogni volta che sei obbligato a pagarmi il pedaggio?
Sintonia è il principale azionista di Atlantia e detiene direttamente e indirettamente il 46,4% del capitale. Sintonia è una holding company [e` controllata al 66,4% da Edizione della famiglia Benetton, al 17,68% dal fondo Singaporegno Gic, al 9,98% da Goldman Sachs Infrastructure Partners (attraverso Sinatra sarl) e al 5,94% da Mediobanca.]
Scritto da Giannina Puddu, presidente Assofinance