LA DENUNCIA PUBBLICA DI "TRADIMENTO" DEL COORDINAMENTO GALLURA CONTRO LA CLASSE POLITICA SARDA E LA PREVISIONE CORRETTA DI MICHELE PALA

LA DENUNCIA PUBBLICA DI "TRADIMENTO" DEL COORDINAMENTO GALLURA CONTRO LA CLASSE POLITICA SARDA E LA PREVISIONE CORRETTA DI MICHELE PALA
Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica

Giannina Puddu, 25 ottobre 2024.

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Il "Coordinamento Gallura..." ha pubblicato un post su Facebook, ben scritto e drammaticamente fedele ai fatti nella sua narrazione. 

Avevamo previsto questo epilogo per la "Pratobello", con Michele Pala in testa, sostenendo che la strada delle leggi sarebbe stata pressochè inutile.

Sia il percorso delle "leggi" che quello "giudiziario" si snodano nel "campo nemico" e, dunque, sono sotto il suo controllo. 

Il "nemico" ha lavorato per decenni, nelle sue segrete stanze, per costruire la sua impalcatura giuridica e farne una fortezza inespugnabile. 

Il "nemico" dispone del controllo delle masse finanziarie e, grazie a queste, ha a sua disposizione anche i super blasonati Studi Legali, in Italia e fuori, ai quali è stato assegnato il compito di "studiare" l'intero impianto normativo e blindarlo per impedire alle Istituzioni locali di esprimersi, costringendole a soccombere. 

Un vero esercito scelto, costituito da esperti del Diritto Nazionale e UE, che ha avuto tutto il tempo necessario per tessere la rete e "pescare" tutta la nostra isola, per costringerla a morte per soffocamento come accade ai pesci, dopo che sono pescati.

La questione dell'assalto speculativo contro la Sardegna (e contro ampie fette d'Italia...) è POLITICA.

Questo stato di cose conduce verso scelte di carattere politico e verso il REFERENDUM PER IL NO, come concepito da Michele Pala. 

Ma, il REFERENDUM PER IL NO, è e deve essere per tutti.

Per tutti i sardi che hanno apposto le loro firme, sia per la "Pratobello" che per il referendum, così come per tutti i sardi che amano la loro Terra, anteponendo il loro Amore per Lei ad ogni interesse personale.

E' e deve essere per tutti i Comitati, per ogni Coordinamento dei Comitati, per ogni cittadino che, in qualunque veste e in qualunque ruolo, abbia come vero e unico obiettivo quello della difesa della nostra Terra Sacra.

Tutti, indistintamente e particolarmente con l'attività di "raccolta firme", hanno dato un contributo eccezionale, informando ogni sardo, anche nei luoghi più remoti dell'isola, sul grave rischio di Devastazione Ambientale che incombe.

E' l'ora dell'Unione, il "nemico" non è tra noi (salvo rare eccezioni disgustose...), ma è oltre... 

Il REFERENDUM PER IL NO obbliga alla trasparenza delle scelte e dei comportamenti.

Il punto, a questo punto, è mettere al centro di ogni azione e di ogni attenzione, solo ed esclusivamente, il presente ed il futuro della nostra Isola. 

Deve finire l'era dei personalismi e delle scaramucce di bottega. 

Se si sprecano energie e tempo con le scaramucce di bottega, queste sciocche distrazioni favoriscono il "nemico" che, nel mentre, scava e pianta pale... 

Dobbiamo dimostrare di non-essere, perchè non siamo,  pocos, locos y mal unidos, mentre siamo in grado di essere uniti, determinati e determinanti come la leggendaria Brigata Sassari.

Lo abbiamo già dimostrato, lo dobbiamo ricordare e ripetere. 

Per chi non lo avesse letto e che merita grande considerazione, il post, pubblicato dal Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica su Facebook, circa 8 ore fa: 

Guardatele bene, queste facce. Stampatevi in mente i loro nomi, non vi fate sfuggire la sigla del partito.
Ve li ricordate questi soggetti, quando venivano a casa vostra a chiedervi il voto? Ricordate le loro promesse, gli sforzi per convincervi che erano migliori degli altri? Vi ricordate quanto dicevano di avere a cuore il bene della Sardegna? Parlavano di democrazia, di ambiente, di onestà…
Poi hanno scoperto la soffice imbottitura delle poltrone regionali, che non è di gommapiuma ma di rettangoli di carta verde (anzi, green). E hanno capito che per garantire alle loro nobili terga di restare incollate lì, avrebbero dovuto OBBEDIRE. Anche a ordini indegni, impartiti da una presidente dispotica o da un dimesso Comandini (nomen omen), che a loro volta devono obbedire ad altri. Così tutte le mirabolanti promesse fatte in campagna elettorale sono diventate carta straccia, insieme agli slogan e a ogni codice morale.
Certo, in Regione non se l’aspettavano una simile rivolta di popolo. Pensavano sarebbe stato più facile. E invece si sono trovati di fronte a 210.729 firme, dietro cui stanno non 210.729 persone ma molte molte di più: tutte quelle che non hanno potuto firmare, che non hanno fatto in tempo, che sono state impedite. Dunque son dovuti correre ai ripari.
Come? Anzitutto scrivendo in fretta e furia una legge ignobile, il DdL 45 detto non a caso “DdL Aree idonee”, giusto perché sia chiaro cosa si cela in quelle norme. Un testo pieno di “refusi”, o meglio di nefandezze corrette dopo essere state messe in risalto dai comitati. Un testo che trasforma metà dei nostri terreni agricoli in zone industriali, e che consente di installare impianti ciclopici anche accanto a nuraghi o in aree vincolate, se qualche sindaco folle lo riterrà opportuno.
Sarebbe interessante sapere chi abbia scritto davvero questa legge indegna, che mette quasi tutta la Sardegna a disposizione di speculatori e faccendieri, indipendentemente da come viene spacciata.
Naturalmente il DdL 45 deve essere approvato quanto prima, così da non lasciare alcuna chance alla Legge Pratobello 24 proposta dal popolo. Una volta passato il DdL Todde, non si potrà certo approvare una legge che lo contrasterebbe.
Ecco perché è stato impedito, oggi, di esaminare la Pratobello con procedura d’urgenza. Lo Statuto Regionale lo permetterebbe: ci si appella alla 102, con la quale i capigruppo mandano avanti una legge saltando le Commissioni. E qui l’urgenza c’è tutta, visto a cosa stiamo andando incontro. Ma per applicarla è necessario che tutti i capigruppo siano d’accordo. Basta un solo «NO» e tutto va a gambe all’aria.
Esattamente ciò che hanno fatto stamattina. Per non addossare la colpa ad uno solo, la Maggioranza ha deciso di spalmare la responsabilità di questo abominio su diversi partiti. Così sono stati 5 i NO pronunciati per incastrare la Pratobello nel flipper delle Commissioni, dove passerà dall’una all’altra in un giro infinito.
Ecco come si tappa la bocca ai sardi. Ecco come si sputa in faccia alla democrazia.
Ma far fare questo lavoretto ai partiti di spicco è un po’ pericoloso: si rischia di andare a fondo alle prossime Comunali. Perciò hanno mandato loro, a fare i cecchini della Pratobello:
MARIA LAURA ORRÙ (Alleanza Verdi Sinistra)
MICHELE CIUSA (Movimento 5 Stelle)
LUCA PIZZUTO (Sinistra Futura)
SEBASTIANO COCCO (Uniti per Todde)
SANDRO PORCU (Orizzonte Comune).
Per fortuna il buon Comandini ha avuto la prontezza di fermare ROBERTO DERIU del PD, pronto anch’egli a consumare il tradimento, prima che mandasse a picco anche il suo partito.
Eccoli qua, i traditori del popolo sardo al servizio di altri traditori. In Sardegna si chiamano “tzeraccos”. Ziracchi mali.
Per compiere l’abominio hanno scelto piccoli partitelli destinati a scomparire, evitando così di macchiare i candidi colletti dei partiti grossi. Un’operazione eseguita col bisturi, nella speranza che i sardi se la prendano solo con costoro, con questi agnelli sacrificali disposti a perdere la faccia per salvare le poltrone di tutti. Ma non dobbiamo averne troppa pena: a suo tempo i cinque saranno riciclati altrove, oppure ricompensati con qualche posto di consulente.
D’altro canto Sinistra Futura è avvezza a giochetti simili. Vi ricordate quando, qualche mese fa, aveva scritto alla presidente un’accorata letterina chiedendole di accelerare il più possibile sulle rinnovabili, altrimenti saremmo andati incontro ad una catastrofe? Purtroppo non aveva suscitato nel popolo il terrore auspicato. In compenso Sinistra Futura ha forse scoperto dove scorre il fiume del ridicolo.
Segniamocela, la data di oggi. Il 24 ottobre 2024 il Governo Regionale ha calato totalmente la maschera, mostrando i suoi veri intenti. Ha detto a chiare lettere ai sudditi sardi che non contano nulla, che non hanno alcun diritto, che valgono qualcosa solo in campagna elettorale.
Ma stavolta avete sbagliato qualche calcolo. Non saranno solo i cinque prodi ad essere ricordati ogni giorno e “celebrati” come meritano, insieme a Deriu che è stato salvato in corner e al dimesso Comandini. Sarete ricordati tutti uno per uno insieme a colei che vi dà gli ordini, colpevoli allo stesso modo, traditori della terra di Sardegna e del popolo che ha commesso l’errore di votarvi. Un errore che in un modo o nell’altro promettiamo di riparare. E noi, a differenza di voi, le promesse le manteniamo.