LA CONTAMINAZIONE ARRIVA DALLO SPAZIO

LA CONTAMINAZIONE ARRIVA DALLO SPAZIO

Redazione, 17 ottobre 2023.

A Baku, capitale dell’Azerbaijan, l’annuale congresso dello IAC (International Astronautical Congress) appuntamento che riunisce i principali rappresentanti scientifici legati all’aerospazio. Nella capitale dell’Azerbaijan sono affluiti molti addetti ai lavori impegnati in incontri e conferenze tematiche, dal 2  al 6 ottobre.

L’edizione di questo anno si è chiusa con il passaggio di testimone per l’edizione del 2024 che si svolgerà a Milano. L’evento, il 75esimo della sua storia, è organizzato come ogni anno dall’International Astronautical Federation (IAF) e ospitato dall’Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica (AIDAA), dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dalla società Leonardo.

Quella nella capitale lombarda sarà la quinta volta dello IAC in Italia dopo Roma nel 1956 e nel 1981, Torino nel 1997 e Napoli nel 2012. Toccherà a Milano diventare per una settimana la capitale mondiale dello spazio. Appuntamento quindi a Milano dal 14 al 18 ottobre 2024.

Al  74°Convegno mondiale di Baku è stato presentato il progetto di Missione Analogica di Speleologia GEA dei ricercatori del dipartimento di Ingegneria Aerospaziale di Sapienza

Tra gli sponsor Labozeta Spa e la start-up innovativa E-roundme.

Con i nuovi progressi nei programmi di esplorazione le attività spaziali si stanno avvicinando sempre più alla società civile e alle industrie private. Da qui l'importanza di essere culturalmente e tecnicamente preparati in tempo agli inevitabili cambiamenti culturali che portano con sé i progressi dell'umanità nell'esplorazione dello spazio. 

L'addestramento dei futuri astronauti

Le missioni analoghe in grotta sono particolarmente rilevanti in quanto mirano a testare le operazioni umane in ambienti sotterranei, simulando i tubi di lava lunari o gli ambienti sotterranei marziani per future missioni di esplorazione spaziale. 
GEA, progetto di esplorazione analoga in ambiente ipogeo, gestito da Sapienza S5Lab e CAI-Roma, coinvolge studenti come gli astronauti analoga. 

Il progetto GEA è iniziato nel 2021 con la selezione e la formazione dei 12 speleonauti per la prima missione analoga; entro il 2023 il numero dei membri del team è aumentato a 24 unità (con una quota del 50% di donne). 

Durante la prima Missione Analoga del progetto, due squadre di sei speleonauti trascorreranno 72 ore in isolamento all'interno di una grotta testando soluzioni tecnologiche innovative e conducendo esperimenti di vario tipo.

Un test preliminare è già stato eseguito con successo a luglio 2023, attraverso una missione analoga della durata di 24 ore. L'obiettivo successivo del team è procedere con la missione effettiva, insieme alla prosecuzione di un piano di divulgazione.

Il gruppo GEA è attivamente impegnato infatti nella sensibilizzazione in merito all'esplorazione dello spazio, per diffondere il valore della ricerca scientifica e tecnologica e coinvolgere industrie appartenenti ad altri settori o campi di ricerca diversi. 

Attraverso un piano di divulgazione ad hoc l'obiettivo di GEA è quello di introdurre le industrie private nel campo dell'esplorazione dello spazio e alle missioni analoghe, con l'obiettivo di suscitare interesse e generare una "contaminazione reciproca" tra il settore spaziale e altri campi di ricerca ancora distanti tra di loro. 

Insieme a Labozeta ed E-Roundme, GEA ha sottolineato l'importanza della qualità dell'aria nei laboratori, facendo un parallelo con l'ambiente delle missioni analoghe. L'innovativo dispositivo E-Roundme, dotato di dieci sensori in grado di fornire un riepilogo qualitativo dei parametri dell'aria in tempo reale e di eventuali situazioni critiche, è stato fornito al gruppo GEA e utilizzato nel test di missione analoga di 24 ore prima citato. 

Le azioni e le attività future di GEA riguardano il compimento di nuove collaborazioni e la partecipazione a iniziative sociali, continuando nel contempo con il piano di divulgazione e con la produzione di pubblicazioni scientifiche, come quella appena ottenuta tramite il prestigioso IAF, International Astronautical Federation.

Gli autori della pubblicazione scientifica sono Lorenzo Chiavari, Angelo Fabbrizi, Vicky Franchi, Luigia Santeramo, Lorella Ferrelli, Giovanna Giarrusso, Alessandro Ambrosin, Antonello Binni e Paolo Marzioli.