LA COLPEVOLE INSIPIENZA DEI "MAESTRI". GRAVE RISCHIO DI INDOTTRINAMENTO DEI NOSTRI BAMBINI
Giannina Puddu, 15 settembre 2023.
Le immagini dei giovani studenti della prima media di Quartu Sant'Elena, condotti sulla spiaggia del Poetto a Cagliari dai loro insegnanti per giocare e prendere confidenza con le turbine eoliche, sono intollerabili.
Intollerabili in quanto, mentre le menti ingenue dei ragazzi sono manipolate per affascinarle con le piccole pale mosse dal vento e costruite ad hoc per turlupinarle, gli stessi organizzatori del falso momento "didattico" stanno agendo per deturpare le loro terre e i loro mari, per sempre.
I loro insegnanti sono, evidentemente, caratterizzati da grave insipienza, avrebbero l'obbligo di approfondire la conoscenza dei fatti e non lo fanno, rendendosi complici, come cattivi maestri, di un progetto di scempio ambientale che si promuove come salvezza ambientale.
Questi "insegnanti" dovrebbero vigilare per garantire la vera conoscenza dei loro studenti e, prima, dovrebbero informarsi su ciò che, effettivamente, sta accadendo in Sardegna.
Dovrebbero approfondire sull'effettiva utilità, per la Sardegna e per i sardi, dei mega progetti eolici che si stanno accatastando sulle scrivanie degli amministratori locali.
Dovrebbero approfondire sul gravissimo impatto ambientale che questi impianti ciclopici provocherebbero nell'isola e nel mare che la circonda.
Dovrebbero chiedersi quale sarebbe l'effettivo e concreto ritorno che avrebbero i sardi a fronte del saccheggio eolico.
Dovrebbero interrogarsi sul costo dell'energia elettrica che per le famiglie dei loro studenti pare essere il più salato in Italia.
Dovrebbero chiedersi quali siano i rischi di morte e ferite per gli uccelli di ogni misura e forma che volano nei cieli di Sardegna intasati dal sinistro ruotare delle pale eoliche.
Dovrebbero studiare quali siano gli effetti di questi giganti di metallo e cemento sulla vita degli allevatori e degli agricoltori sardi.
Dovrebbero sapere, per esempio, che una sconcertante quantità di muretti a secco sarebbero abbattuti (e solo parzialmente e chissà come ricostruiti...) nonostante siano patrimonio Unesco e, soprattutto, patrimonio culturale e storico sardo!
Dovrebbero chiedersi quanto sarebbe devastato il paesaggio su terra e mare da queste gigantesche torri esposte al vento.
Dovrebbero anche e non solo porsi la domanda relativa a quanto siano inquinanti la produzione ed il successivo ed invevitabile smaltimento di queste macchine a fine percorso...
Ciò che appare, invece, nei loro sguardi e nei loro atteggiamenti, mentre sono spensieratamente presenti al Poetto, è una superficilità disarmante ed estremamente pericolosa e preoccupante a fronte della loro responsablità di formare i giovani studenti.
Purtroppo, la sintesi che se ne ricava è che questi insegnanti siano incapaci di connettere.
E, c'è anche un corposo capitolo da dedicare al gruppo degli "amministratori locali" dormienti, bilanciato da altri che, invece, sono sul piede di guerra.
La denuncia dell'Associazione SU ENTU NOSTU:
Giornate per bambini di propaganda del falso ambientalismo, organizzate dalle aziende titolari di 3 progetti di mega impianti eolici di fronte alle coste sarde!
Ecco come, con la complicità di amministratori locali e insegnanti ignoranti e inconsapevoli, corrompono e indottrinano le indifese menti dei bambini e li addestrano fin da piccoli a legittimare e desiderare mega impianti, mentre in realtà sono solo immense speculazioni economiche e scempi per l'ambiente e il territorio.
LaPresse) Sulla spiaggia del Poetto, sessanta alunni di prima media dell'Istituto Comprensivo "Maria Lai" di Quartu Sant'Elena, nel cagliaritano, accompagnati dalle loro insegnanti, hanno partecipato al workshop OffshoreWind4Kids.
L'evento è stato organizzato da Renantis e BlueFloat Energy, con il patrocinio del Comune di Quartu Sant'Elena.
Gli organizzatori sono due importanti operatori del settore energetico che, in una partnership paritetica, stanno sviluppando progetti per parchi eolici marini galleggianti al largo della Sardegna.
L'idea progettuale è dell'organizzazione no-profit omonima OffshoreWind4Kids, con sede in Belgio, che ha come obiettivo la diffusione consapevole delle potenzialità dell'ingegneria, delle nuove tecnologie e delle energie rinnovabili, in particolare dell'innovazione rappresentata dall'eolico marino galleggiante.
Per imparare a conoscere l'energia eolica marina e comprenderne l'importanza per un futuro sostenibile, ai bambini sono state proposte diverse attività, durante le quali hanno potuto vedere da vicino il funzionamento di una turbina eolica con strumenti di misurazione integrati.
Ma la particolarità dell'iniziativa sta nel fatto che sono stati proprio i giovani alunni i protagonisti della giornata in spiaggia, costruendo con le loro mani un reale e funzionante prototipo di turbina eolica marina.
Al link che segue le riprese dell'evento di indottrinamento, proposto come momento di formazione culturale in pieno conflitto di interessi, dalle società cinicamente interessate a far cassa devastando le coste e i territori della Sardegna.
Dichiara offshoreWind4Kids:
Organizziamo giornate dimostrative in tutto il mondo in cui i bambini possono installare la loro prima turbina eolica offshore.
Ieri, 14 settembre, nelle ore successive alla manifestazione popolare che c'è stata a Cagliari per dichiarare che i sardi vogliono stoppare l'assalto eolico all'isola, Ivan Monni, dal blog siindipendente.com ha pubblicato il pezzo che segue:
Lo stato italiano e il popolo sardo
Il ministero ha approvato il Tyrrhenian Link.
La notizia sta circolando confezionata dai media in maniera sciovinista, associando subliminalmente tricolore (=interesse statale) e Vittorio Emanuele (=ha unito nord e sud).
Ecco un esempio:
Tyrrhenian Link, il Ministero dell’Ambiente autorizza il secondo tratto tra Sicilia e Sardegna
L’opera, realizzata da Terna e lunga 480 km, unisce l’approdo di Termini Imerese a Quartu Sant’Elena.
Un atto coloniale fatto passare stucchevolmente per unitario.
Il tricolore usato come fumo negli occhi per confondere e manipolare la realtà, specchietto per “allocchi”.
Terna l’ha detto chiaramente: “una rete che consenta di prelevarla dove viene prodotta e di portarla dove viene consumata, sostanzialmente quindi da Sud verso Nord, dove si concentra la maggior parte dei consumi civili e industriali“.
Ecco il collegamento tra nord e sud!
Un saccheggio in piena regola, con un piccolo difetto, che gli economisti chiamano “esternalità negative”: a loro i profitti, a noi il disastro ambientale.
È l’essenza del colonialismo.
Con la violenza coloniale che caratterizza le scelte storiche italiane sul territorio sardo (basi militari, industria petrolchimica, imposizione della lingua italiana e cancellazione di quella sarda) ha imposto la sua decisione, nonostante la popolazione si stia ribellando.
Mai come in questa fase, da parecchi decenni, esiste uno scollamento tra lo stato italiano e la popolazione sarda.
Le due parti si trovano in perfetta linea di collisione: cibo che alimenterà l’idea anticoloniale e che sarà sotto gli occhi di tutti per parecchio tempo.
Draghi prima e Meloni poi (quindi TUTTI i partiti italiani, nessuno escluso) hanno sostenuto l’ennesimo sacco dei sardi (e dei siciliani e dei meridionali).
I partiti dei due poli italiani si preparano alle elezioni regionali del 2024, spartendosi le poltrone, con candidati come figurine da scambiare, incuranti di quello che accade ai piani bassi, forse contando sull’astensione di massa.
La lotta è dei territori che vogliono esprimere democraticamente la volontà di autogovernarsi e di decidere del proprio futuro.
I partiti italiani in Sardegna e il popolo sardo
In mezzo, i politici di Sardegna, che stanno dentro i partiti italiani, funzionali agli interessi dei capi-bastone, cui reggono il sacco.
Solinas ha avallato.
PD e cinque stelle sardi sono in silenzio assenso: in questo caso chi tace acconsente.
Siamo soli in questa battaglia.
Alcune interrogazioni sono state presentate, ma non hanno la forza necessaria in questo frangente; Soru si è, tardivamente e opportunisticamente, accostato alla battaglia, dunque una cosa è certa: non sarà lui il candidato del centro-sinistra.
Tutti i partiti indipendentisti o per l’autodeterminazione sarda sono schierati contro la speculazione funzionale agli interessi esterni.
I rapporti di forza sono enormemente squilibrati ma a vacillare è l’idea di stato italiano amico dei sardi e del sud: cibo per l’idea anticoloniale.
I Comitati riuniti hanno manifestato e marciato di fronte al palazzo di via Roma, per la richiesta di moratoria, contro i vassalli della politica italiana.
Il giorno prima il governo sardo “Ponzio Pilato” aveva inoltrato al governo italiano la richiesta di moratoria. La pavidità succube e la mancanza di iniziativa dei politici sardi, dentro i partiti italiani, è chiaramente dovuta all’estrema attenzione a non pestare piedi scomodi, in vista delle candidature alle regionali.
L’alternativa è la perfetta malafede e gli interessi che stanno dietro ad un affare gigantesco come il Tyrrhenian Link, all’eolico e al PNRR.
Con forza, è stato imposto l’ascolto ed è stata ricevuta dai rappresentanti politici (dopo alcune blande resistenze di Pais) una delegazione della riuscitissima manifestazione.
La politica, messa alle strette, ha dichiarato di voler convocare le commissioni competenti per iniziare l’iter legislativo che dovrebbe portare all’approvazione della legge sulla moratoria entro il 26 settembre.
Da non credere, o meglio, come ha dichiarato Luigi Pisci, bisogna monitorare perché step-by-step, “la carretta non si fermi”. I Comitati devono mantenere il fiato sul collo ai politici per farla camminare nuovamente.
Altri comitati (ormai si è perso il conto di quanti sono in campo) sono nati, uno a Nuoro ed uno nel Sulcis e ne nasceranno altri.
Parecchi sindaci nel territorio si stanno opponendo (Unione Sarda: Assalto eolico, scatta la mobilitazione a Oristano: Sanna convoca gli 87 sindaci della provincia).
Selargius ha in preparazione il presidio delle terre dove sorgerà la stazione di Terna e si preannuncia una lunga resistenza, fino all’ultimo mattone.
Da un comitato siciliano arriva al comitato selargino un messaggio di richiesta di collaborazione contro il Tyrrhenian Link.
La massa critica per superare l’irrilevanza mediatica, nonostante gli sforzi della stampa coloniale, è stata abbondantemente raggiunta.
Siamo soli, sì…
Ma siamo in tanti.