LA CAMERA HA RATIFICATO IL "TRATTATO DEL QUIRINALE". MALE, MOLTO MALE... LA FINZIONE DI FDI

LA CAMERA HA RATIFICATO IL "TRATTATO DEL QUIRINALE". MALE, MOLTO MALE... LA FINZIONE DI FDI

Giannina Puddu, 27 maggio 2022.

Che la Camera, abbia "ratificato" il cosiddetto TRATTATO DEL QUIRINALE, non mi piace, assolutamente.

Condivido le parole di Delmastro di Fratelli d'Italia, espresse durante le doichiarazioni di voto, alla Camera.
Ma, su Fratelli d'Italia (Delmastro compreso, si intende...), coltivo dubbi profondi.
 
E' semplice, avendo scelto di stare all' "opposizione", esprimere critiche di questo genere, sapendo, comunque, che la maggioranza basterà, a far ratificare questa iniziativa che non serve all' Italia, mentre fa un gran comodo alla Francia.
 
Quindi, è un' opposizione virtuale.
Assolutamente inutile e, credo, con la completa consapevolezza della sua inutilità, priva di effetti, nell'interesse del nostro Paese che si usa solo per coagulare consensi intorno a Giorgia Meloni che, secondo i recenti sondaggi, ha conquistato il podio politico e potrebbe vincere le prossime elezioni.
 
Se, veramente, Fratelli D' Italia volesse affermare i nostri interessi contrastando le astuzie degli altri Stati, dovrebbe promuovere azioni concrete ben più forti ed efficaci.
 
Non lo fa, evidentemente.
 
Si limita alla recitazione della sua parte, in questo gioco politico che ci sta portando al disastro su tutti i fronti.
Inoltre, nel suo intervento critico, Delmastro ha taciuto gli aspetti più rilevanti del testo del trattato, limitandosi al riepilogo delle "offese" francesi in danno italiano.
Avevo letto, subito, tutto il testo di questo "TRATTATO DEL QUIRINALE".
Intanto, non se ne capisce il nome (perchè non DELL' ELISEO?), che suona come una beffa  e la sensazione è che il riconoscimento che ci concede, a fronte degli impegni ai quali ci obbliga, sia solo questo "onore". 
Insopportabile!
 
Poco dopo, ne avevo scritto, affermandone l'inutilità ed il pericolo, per noi italiani, a tutto vantaggio della Francia, del suo PIL, del suo ruolo in varie aree dell'Africa che ha sempre spremuto e spreme con il pretesto dell'esportazione della civiltà, della sicurezza, dell'emancipazione economica degli stati africani che, a questo punto, finalmente svegli, iniziano a chiederle  di andarsene, fuori dalle palle.
Tant'è che, all'art. 1, comma 4, si legge:

4. Le Parti adottano iniziative comuni per promuovere la democrazia, lo sviluppo sostenibile, la stabilità e la sicurezza nel continente africano.

Insieme, s’impegnano a rafforzare le relazioni dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri con questo continente, con particolare attenzione al Nord Africa, al Sahel e al Corno d’Africa.

A tal fine, le Parti  promuovono consultazioni bilaterali sulle politiche per lo sviluppo sostenibile, e sui modi per assicurare una tutela e una promozione efficace dei diritti umani, dello Stato di diritto e del buon governo, in linea con la ricerca di maggiori sinergie tra l’assistenza umanitaria, lo sviluppo sostenibile e la pace.

Tutto il contenuto di questo comma è anacronistico e ipocrita.

La storia ha già insegnato, anche ai più ottusi, che la democrazia non è una merce da esportare ma è una conquista che i popoli, se lo ritengono, devono maturare in assoluta autonomia, senza ingerenze esterne.

Vi è anche un'arroganza immensa, dal timbro imperialista,  poichè la democrazia è una delle forme di governo possibili ma non per questo, nè l'unica, nè la più gradita e adeguata alle diverse culture sul pianeta.

Anche sul fronte della "sicurezza", in terra d'Africa, c'è molto da discutere e da contestare, dal momento che, nel febbraio 2022, il primo ministro maliano di transizione, Choguel Kokalla Maiga, ha accusato la Francia di giocare un ruolo nocivo nell’evoluzione della situazione economica e di sicurezza in Mali.

Intervistato dall’agenzia di stampa Anadolu, ha detto che “le autorità francesi esercitano un vero terrorismo politico, mediatico e diplomatico contro il nostro governo con l’obiettivo di rovesciarlo”. https://www.africarivista.it/mali-secondo-il-premier-la-francia-fa-terrorismo-politico-mediatico/197233/.

E, questo è solo un esempio, tra tanti che rivelano che l' Africa non vuole più intrusi in casa e, progressivamente, sceglie di fare da sè e molto meglio.

Si sa, altresì, che la Francia costruisce una larga fetta del suo PIL razziando le terre d'Africa, da decenni.

L'elenco dei colpi di stato compiuti in Africa, specie nelle ex colonie francesi, è impressionante.

Cinque in Burkina Faso e nelle Comore. Quattro in Burundi, Repubblica Centrafricana, Niger e Mauritania. Tre in Congo e Ciad.

Due in Algeria, Mali, Guinea Konakry.

Almeno uno in Togo e Costa d'Avorio.

Gli storici hanno calcolato che negli ultimi 50 anni vi sono stati 67 colpi di stato in 26 paesi africani, 16 dei quali erano ex colonie francesi.

È la prova concreta che, dal 1945 in poi, la Francia ha fatto di tutto, con qualsiasi mezzo e a qualsiasi prezzo, pur di tenere sotto controllo economico le sue ex colonie, per continuare a sfruttarle, con ricavi ingenti (circa 500 miliardi di dollari l'anno).

Non a caso, già nel 1957, François Mitterrand, prima ancora di diventare presidente della repubblica, profetizzava che «senza l'Africa, la Francia non avrà storia nel 21.mo secolo».

Convinzione ribadita dal suo successore, Jacques Chirac: «Senza l'Africa, la Francia scivolerebbe al livello di una potenza del Terzo mondo».

https://www.italiaoggi.it/news/ex-colonie-la-francia-governa-con-i-colpi-di-stato-2292550.

Siamo al ventunesimo secolo e la Francia blinda l' Italia che si fa blindare, in questo Trattato e con tutte le sue forze, comprese quelle militari, per farsi aiutare (in qualunque modo...) a conservare il suo potere in questa nuova Africa che si sta ribellando e sta rendendo più complesse le azioni di razzia francesi.

Per Macron, astutissimo, è questione di massimo rilievo e si attrezza usando l'Italia come palo gratuito e acritico di sostegno.

https://www.panorama.it/news/dal-mondo/ritiro-francia-mali-macron

La mia sensazione è che questo testo sia stato scritto da mani francesi, mentre noi ci siamo limitati alla firma, per mano di Draghi, con la Camera che, adesso, scelleratamente, ratifica.

Trovo ed avevo trovato anche incomprensibile il fatto che, per la Francia avesse  firmato il Presidente della Repubblica, mentre per l'Italia avesse  firmato il Presidente del Consiglio, che, nel caso e tra l'altro, è novello della scena politica e non ha avuto nessun voto italiano.

Perchè, non ha firmato Mattarella?

La Camera ha ratificato, speriamo che al Senato, essendo più anziani, usino meglio la testa e boccino questo progetto che non ci serve, ci costerà montagne di risorse e favorirà la Francia contro l'Africa.

L' Africa ha già dato, è tempo di levare le tende e smettere di rubare e disturbare in casa d'altri.

Per l' Italia, è tempo di curare i suoi interessi.