L`80% delle pmi ha difficoltà di accesso al credito

Per 8 piccole aziende su 10 l`accesso al credito è difficile. Lo rileva la Cgia di Mestre sulla base di un sondaggio effettuato su un campione di 800 micro imprese (meno di 20 addetti) sparse nel Paese.

Grave anche la situazione legata al peso della burocrazia: il costo per le pmi - ricorda la Cgia, confermando le parole di stamane del ministro Corrado Passera - è di 23 miliardi l`anno. Negli ultimi 3 mesi solo il 24,6% degli intervistati ha detto di aver richiesto un prestito ad una banca. Tra questi, 8 micro aziende su 10 hanno denunciato grosse difficoltà di accesso al credito. Tra i motivi che hanno deteriorato il rapporto con le banche, le aziende hanno segnalato l`aumento dei costi bancari (40% dei casi); le procedure di erogazione troppo lunghe (32,5%); le richieste di garanzie eccessive (15%); i tassi di interesse alti (12,5%). Di rilievo anche il fatto che una azienda su 2 (53,2% degli intervistati) ha dichiarato di aver modificato il rapporto con la propria banca a causa della crisi economica e dell`andamento dei mercati finanziari. Infine, l`86,2% delle imprese intervistate ha dichiarato che nei prossimi mesi non si rivolgerà alle banche per chiedere un prestito.
«È vero che le banche non sono degli enti di beneficienza e devono chiudere i bilanci in attivo - osserva il segretario Cgia Giuseppe Bortolussi - ma, vista la situazione creatasi nel Paese, non possono limitarsi a fare da spettatrici, devono ritornare a rischiare con le imprese, per ridare fiducia all`intero sistema produttivo». Quanto all`allarme dei costi della burocrazia sulle Pmi, rilanciato stamane anche dal ministro Corrado Passera, la Cgia ricorda di aver già monitorato il fenomeno, divenuto ormai - afferma Bortolussi - «una patologia endemica che caratterizza negativamente il Paese. Non è un caso che molti investitori stranieri non vengano in Italia proprio per la farraginosità del nostro sistema burocratico». 
 
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