L`ARGENTO. L`ORO DEI POVERI...

Milano, 25 luglio 2021 - A cura di Fabrizio Brasili - Esperto di Scenari e Mercati Finanziari. Ci rifacciamo ad uno dei numerosi articoli ed interviste rilasciate nel primo semestre 2020, e che tanto interesse suscitò fra i nostri lettori abbonati la cui fortuna successiva, ovviamente, non ci è dato a sapere. 

L`ARGENTO. L`ORO DEI POVERI...
 
Da quella unica e drammatica stagione di inizio pandemia, a esattamente un anno fa, il prezzo dell` Argento è quasi triplicato, passando dai minimi di poco meno di 12 dollari (11, 645 esattamente) ai poco oltre 30!
 
Migliore performance da quarant`anni, quando i fratelli australiani Hunt, nel 1980, portarono, è proprio il caso di dirlo, l`oro dei poveri, fino a 50 dollari.
 
Certo con un rapporto e valore molto diverso della moneta USA.
 
Da questi minimi del momento 2020 più basso di tutte le materie prime, compreso certamente l`oro, nella prima ondata pandemica era poi tutto risalito, con un netto vantaggio dell` Argento che, oltre ad avere un effetto bene rifugio, veniva accompagnato da tutti gli altri utilizzi industriali, di una futuribile ripresa.
 
Scrivevamo quindi di utilizzi per marmitte catalitiche, smartphone, auto ibride ed elettriche.
 
Oltre alla produzione di energia nelle miniere, ai trasporti, alla raffinazione dei metalli, alla conservazione, alla produzione di prodotti ed alla distribuzione.
 
Con l` avvento di Biden, lo stesso, vorrà arrivare a parificare all` Europa,  il tipo e il livello di emissioni, ancora troppo generose verso le case automobilistiche a stelle e strisce.
 
Oltre a combattere i cambiamenti climatici, con energia solare ed eolica.
 
Tutte cose che richiedono l` utilizzo dell` Argento.
 
Già  un prezzo realistico in base all` inflazione attuale, potrebbe portare l` Argento, sui massimi di un anno fa di poco più, appunto, di 30 dollari l` oncia.
 
Ma non saremmo sorpresi di trovarcelo, una volta superata la fase sanitaria pandemica, certo, e con tanta voglia di ripresa, poco sotto i 50 dollari.
 
Quindi entro fine anno, a breve-medio termine a 30 e con l` uscita dalla pandemia a medio lungo termine, a 40 e poi 50 dollari.
 
Dai 30 e passa dollari di allora ai giorni nostri c`è stata una fase `digestiva` molto lunga, frenata anche da queste continue  riprese a singhiozzo, ma anche con un sano scarico da ipercomprato di breve termine, che per noi, sta esaurendo la sua fase.
 
Interessante notare che vengono testati minimi sempre più alti in un range molto ampio, fra 22,50 e 26,50.
 
Ora siamo in tenuta dei supporti di 24,80/90 -25,30/50.
 
Seguirà nell` edizione di domani, la conclusione di detto articolo, per chi vorrà approfondire la conoscenza di questa commodities, anche dal punto di vista tecnico ed operativo.