JP MORGAN ACCUSATA DI NON RISPETTARE I REQUISITI DI PATRIMONIALIZZAZIONE

JP MORGAN ACCUSATA DI NON RISPETTARE I REQUISITI DI PATRIMONIALIZZAZIONE
Il Senatore democratico Elizabeth Warren che fa parte del Comitato Bancario del Senato

Giannina Puddu, 5 febbraio 2025.

Nel luglio 2024, la rivista Forbes, aveva aggiornato la classifica delle banche più grandi al mondo.

In cima alla classifica la banca americana JPMorgan Chase risultando anche al comando della Global 2000 di Forbes come più grande società quotata.

Nel 2023, JP Morgan era cresciuta ulteriormente acquisendo First Repubblic, una delle banche fallite in quella primavera.

Al luglio 2024, figuravano asset per quasi 4.100 miliardi dollari, valore di mercato pari a circa 600 miliardi, ricavi 2023  per 252,9 miliardi e utili per 50.

Tra le big globali, Industrial and Commercial Bank of China (asset 6.600 miliardi di dollari), Bank of America (asset per quasi 3.300 miliardi), China Construction Bank (asset per 5.400 miliardi) e Agricultural Bank of China (asset per oltre 5.800 miliardi).

La crisi finanziaria del 2008, aveva portato le autorità di regolamentazione bancaria di tutto il mondo a concordare nuove regole che avrebbero dovuto rafforzare i controlli sull'attività bancaria e prevedere requisiti più stringenti.

Tra questi, per le banche,  l'obbligo di rispettare un livello di patrimonializzazione superiore al precedente così che potessero fronteggiare nuovi schock sistemici in modo autonomo.

Con l'introduzione di tali rimedi si volveva evitare di ricorrere di nuovo alle solite tasche dei contribuenti con salvataggi di Stato che devastano le economie e la vita sociale.

Ma, secondo il CEO di JPMorgan Chase, Jamie Dimon, questi nuovi obblighi rappresentano un freno intollerabile per l'attività della sua banca e si è "duramente" impegnato per cercare il modo di ridurre al minimo il capitale da ingessare come garanzia.

Aveva apertamente detto che tali asset, anzichè restare bloccati, avrebbero potuto essere messi a frutto concedendo ulteriori finanziamenti, trasferiti agli azionisti come dividendi o spesi per finanziare i bonus annuali dei dirigenti.

E, pare che abbia agito proprio seguendo questa sua linea, tanto che il Senatore democratico che fa anche parte del Comitato Bancario del senato, Elizabeth Warren, ha detto di essere molto preoccupata perchè la Federal Reserve “potrebbe chiudere un occhio mentre JPMorgan e altre banche di Wall Street truccano i loro libri contabili e sottraggono fondi destinati a prevenire un collasso economico globale”.

Warren, a fine gennaio 2025,  ha dichiarato all'International Consortium of Investigative Journalists e al Bureau of Investigative Journalism che "Una supervisione bancaria incoerente e lassista ha già fatto crollare la nostra economia in passato"...  Powell deve spiegare al popolo americano perchè ha permesso ai CEO di manipolare i loro report finanziari in modo da poter pagare di più se stessi e i loro ricchi investitori in compensi dirigenziali e riacquisti di azioni.

La voce di Warren si accompagna ad altre in questa gravissima denuncia contro JP Morgan in particolare, presentata sia alla FED che alla Sec. 

L' ex funzionario del Tesoro degli Stati Uniti Graham Steele ha dichiarato: "È profondamente spiacevole che [la Federal Reserve] permetta alle banche di farla franca violando standard nazionali e internazionali molto chiari, ma è ancora più scioccante farlo in un modo così opaco".

Almeno due ex banchieri di JP Morgan hanno lanciato la stessa accusa, Jp Morgan e altre banche americane hanno violato le regole della Fed e gli standard di sicurezza internazionali. 

Il 30 maggio 2024, con Basilea 3, il Consiglio UE aveva approvato le norme di riforma che avevano aggiornato il Regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR) e la Direttiva sui requisiti patrimoniali (CRD IV) ai nuovi standard emanati nell’ambito del framework di Basilea 3.

Il 27 ottobre 2021 la Commissione europea aveva presentato le proposte per l’attuazione degli standard di Basilea 3.

Con Basilea 3, il fine dichiarato è  rendere le banche operanti nell’UE più resistenti a eventuali shock economici, rafforzare la loro vigilanza e a potenziare la gestione del rischio.

Introdotta una “soglia minima di rendimento” che limita il rischio di riduzioni eccessive dei requisiti patrimoniali delle banche e rende tali requisiti più comparabili.

Ma, tale comparazione si applica a chi si adegua, per volontà o per forza come per le banche in area UE...

Dal quadro che emerge si desume che i giganti bancari globali come JP Morgan, fanno come gli pare anche grazie al lassismo della FED e della SEC.

Gli stessi banchieri concorrenti potrebbero porre la questione, così come la BCE ed ogni altra Istituzione Finanziaria Globale.

Anche tra banchieri si opera in un ambiente caratterizzato da concorrenza sleale nel quale chi è più grosso, con buona dose di alchimia contabile, decide in totale autonomia quanta parte del capitale mettere a frutto e quanta tenerne da parte per ragioni di sicurezza globale.