JAMIE DIMON, CEO DI JPMORGAN, CONTRO I DAZI DI TRUMP

JAMIE DIMON, CEO DI JPMORGAN,  CONTRO I DAZI DI TRUMP
Jamie Dimon

Giannina Puddu, 7 aprile 2025.

Secondo Jamie Dimon, CEO di JP MORGAN,  i dazi di Trump aumenteranno l’inflazione e rallenteranno l’economia statunitense, già in indebolimento.

Lo ha appena riferito la CNBC, riferendo che Dimon lo ha appena dichiarato nella sua lettera agli azionisti ai quali ha spiegato che i dazi faranno salire i prezzi delle merci di importazione ed anche di quelle di produzione interna.

Le parole di Dimon:

Qualunque cosa pensiate delle legittime ragioni per le tariffe appena annunciate - e, naturalmente, ce ne sono alcune - o dell’effetto a lungo termine, buono o cattivo, è probabile che ci siano importanti effetti a breve termine.

È probabile che assisteremo a risultati inflazionistici, non solo sui beni importati ma anche sui prezzi nazionali, poiché i costi di input aumentano e la domanda di prodotti nazionali aumenta”.

Se il menu dei dazi provochi o meno una recessione resta un mistero, ma rallenterà la crescita.

Ha aggiunto che la politica tariffaria di Trump ha creato “molte incertezze” e si può repricargli che, certamente, ha cancellato alcune "certezze" precedenti generando un caos commerciale che ha destabilizzato gli attori abituali del sistema costringedoli a riposizionarsi nello scenario globale, subito per chi ne è capace, dopo per gli altri e vedremo come...

Per Dimon, effetti sui flussi di capitali globali e sul dollaro, impatti sugli utili aziendali e risposte dei partner commerciali.

E,  “Più velocemente questo problema verrà risolto, meglio sarà, perché alcuni degli effetti negativi aumenteranno cumulativamente nel tempo e sarebbero difficili da invertire nel breve periodo, vedo questo come una grande goccia d’acqua in più sulla schiena del cammello”.

“L’economia sta affrontando notevoli turbolenze (anche geopolitiche), con i potenziali aspetti positivi della riforma fiscale e della deregolamentazione.

I mercati sembrano ancora prezzare gli asset partendo dal presupposto che continueremo ad avere un atterraggio piuttosto morbido”. “Non ne sono così sicuro”.

“Se gliene venisse data l’opportunità, questo è esattamente ciò che i nostri avversari vogliono che accada: fare a pezzi le vaste alleanze militari ed economiche che l’America e i suoi alleati hanno forgiato. Nel mondo multipolare che seguirà, ogni nazione penserà a se stessa, dando ai nostri avversari l’opportunità di stabilire le regole e di usare la coercizione militare ed economica per ottenere ciò che vogliono”.

“L’economia è il collante di lunga data e America First va bene,  ha purché non finisca per essere solo l’America”.