Iva, la tassa piĂą odiata dagli italiani
La tassa piu` odiata agli Italiani e` l`IVA che, con l`aumento delle aliquote dal 21% al 22% e dal 10% all`11%, scala la classifica della top ten di ben 7 posizioni rispetto al 2011. E` quanto emerge dallo studio, effettuato dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche ``Antonella Di Benedetto`` di Krls Network of Business Ethics per conto Contribuenti.it Magazine dell`Associazione Contribuenti Italiani.
Al secondo posto si colloca l`IMU che ha inciso considerevolmente nel 2012 nel bilancio familiare.
Al terzo posto si colloca l`aggio esattoriale percepito dagli Agenti della riscossione che, unitamente agli interessi della riscossione, viene considerato anche l`imposta piu` ingiusta.
Il quarto posto viene occupato dalle accise su benzina, energia elettrica e metano che quest`anno hanno fatto lievitare sensibilmente il costo del carburante fino a farlo diventare il piu` caro in Europa.
Al quinto posto si piazza il Canone Rai che e` risultato anche l`imposta piu` evasa dagli italiani.
Dal sondaggio e` emerso che due cittadini su tre pensano che il Canone Rai sia un ``abbonamento annuale`` e non una tassa.
In generale le imposte piu` odiate sono quelle sono indirette, che si pagano senza tener conto del reddito pro capite.
Se, infatti, sembra logico da parte del cittadino partecipare al prelievo fiscale collettivo in maniera progressiva rispetto al reddito percepito durante l`anno, non sembra altrettanto accettabile vedersi tassare ripetutamente in base ai consumi. Tale imposizione colpisce il cittadino senza tener contro della propria capacita` contributiva in dispregio al dettato costituzionale.
Infatti, paradossalmente, le imposte indirette incidono maggiormente sulle famiglie piu` povere anziche` su quelle piu` benestanti.
In alcuni casi, poi, addirittura si assiste ad una doppia imposizione indiretta come nel caso dell`applicazione dell`IVA sulle accise presente sull`acquisto di carburante o nel consumo di energia elettrica.
Solo 1 cittadino su 5 capisce perche` paga le tasse. 4 cittadini su 5 si considerano sudditi di una amministrazione finanziaria troppo burocratizzata che viola i diritti dei contribuenti.