Italia, una leadership tutta tarallucci e vino

Italia sempre più leader dell`enologia mondiale con un incremento della quota di mercato internazionale che è passata dal 21,8% del 2010 al 24,3% nel 2011.

Lo afferma l`Oiv (Organizzazione Internazionale della vite e del vino) che ha presentato oggi a Parigi il punto di congiuntura della vitivinicoltura mondiale. I dati sono stati rilanciati dal Vinitaly, in programma a Verona dal 25 marzo. Arretrano invece i paesi dell`emisfero sud, mentre sono stazionari gli Usa.

«L`Italia ha lavorato bene su tutti i fronti - dice Federico Castellucci, direttore generale dell`Oiv - mentre la Francia ha aumentato di poco le quantità pur crescendo in valore. La Spagna ha incrementato molto la quota di sfuso, in particolare verso il Cile dove, a causa del devastante terremoto del 2010 è andato distrutto oltre un milione di ettolitri di vino. Brillante la Germania sia con l`imbottigliato che con i vini importati sfusi e riesportati confezionati - spiega Castellucci -. È il caso dei bag in box, richiesti dai mercati della Scandinavia dove questo tipo di confezione copre il 50% dei consumi. Secondo il direttore generale dell`Oiv, il trend del commercio internazionale di vino «è in crescita tanto che ormai quattro litri di vino su dieci vengono consumati al di fuori dei Paesi di produzione». L`Italia si conferma primo esportatore mondiale grazie anche alla bella perfomance del 2011 con una crescita del 12% in valore e del 9% in quantità. Che ripercussioni avrà sulle quote di mercato italiano la forte riduzione della vendemmia 2011? «Si potrebbe creare una tensione - risponde Castellucci - del resto il calo produttivo italiano equivalente a quasi sette milioni di ettolitri corrisponde al 70% della produzione tedesca. Va però detto che la continua riduzione dei consumi interni che l`Italia fa registrare, stimata nel 2011 pari a 1,57 milioni di hl rispetto al 2010, rende disponibili maggiori quote di vino da destinare all`export».

``