Italia, un modello per tutti. Nelle quote rosa

L`Italia «è un esempio da seguire». A riconoscere il ruolo di avanguardia del nostro Paese nell`incoraggiare la presenza delle donne nei processi decisionali è stata la vice presidente della Commissione europea, Viviane Reding, che ha ricevuto a Bruxelles Lella Golfo, parlamentare del Pdl e presidente della Fondazione Bellisario, e Alessia Mosca, parlamentare del Pd, firmatarie della legge sulle quote rosa nei cda delle società quotate in borsa.

Una legge che entrerà in vigore il 12 agosto prossimo, in base alla quale nei consigli di amministrazione ci dovrà essere il 20% di donne nel primo mandato ed il 30% nel secondo e terzo. «Per me l`Italia è un esempio da seguire in questo campo - ha detto la Reding in una conferenza stampa a Bruxelles - perchè ha fatto la legge ed è bastato questo perchè, anche prima della sua entrata in vigore, le grandi aziende cominciassero a nominare le donne nei cda». E «più donne alla guida delle società - ha sottolineato la vice presidente dell`esecutivo Ue responsabile della Giustizia - rappresentano un guadagno economico». «Una legge epocale», così l`ha definita la Golfo, annunciando che «fra non molto avremo 638 donne in più nei cda, mentre ora ne abbiamo solo 187». «Sono molto felice per l`Italia - ha commentato la fondatrice della Fondazione Bellisario - perchè, noi che siamo sempre fanalino di coda, ora siamo avanti rispetto ad altri Paesi» su questo tema.

«L`Italia può essere una `best practicè», ha fatto eco la Mosca, sottolineando come, «nonostante la legge non sia ancora in vigore, ha già prodotto effetti, con segnali molto positivi e incoraggianti sull`aumento della percentuale di donne nei cda». «In soli sei mesi ci sarà già il 4-5% in più di donne», ha precisato la parlamentare del Pd, convinta che, grazie ad una maggiore presenza femminile ai vertici delle società, «la qualità delle decisioni potrà modificare l`organizzazione delle nostre aziende», con conseguenze anche sulla loro attività in questo momento di crisi economica. Anche tenendo conto dell`esperienza italiana, il 5 marzo scorso la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica, che scade il 28 maggio, sui possibili interventi a livello dell`Unione, tra cui misure legislative, che permettano di riequilibrare la rappresentanza tra uomo e donna nei cda. Le due parlamentari partecipano a Bruxelles all`incontro «Women on Boards: le presenze femminili nei consigli di amministrazione: un contributo italiano all`european open consultation» organizzato dall`Istituto italiano di cultura diretto da Federiga Bindi e che sarà concluso dal commissario all`Industria, Antonio Tajani.

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