ITALIA. MENO GAS. QUANTO, MENO?
Giannina Puddu, 17 giugno 2022.
Che saremo stati quelli che avrebbero pagato il conto più salato per l'effetto boomerang delle sanzioni inflitte alla Russia, lo sapevamo.
Che dipendiamo dalla Russia per circa la metà delle nostre forniture di gas, lo sapevamo.
Tra il 2013 e il 2021, la nostra dipendenza dal gas russo è passata dal 37,1% al 46,6%.
Che la Russia avrebbe potuto perdere la pazienza, per le armi che abbiamo mandato e continuiamo a mandare all 'Ucraina armandola contro la Russia, per gli insulti contro Putin, lanciati da Di Maio (Putin è peggio di un animale...), da Draghi (La guerra è una vergona per il suo popolo), da Guerini (Non c'è pace se Putin non si ferma), da Letta (Putin è un dittatore), per tutto il nostro governo che sollecita la misura più alta delle sanzioni, lo sapevamo.
Pare, a questo punto, che la Russia abbia perso la pazienza e che miri contro l'Italia che aveva già inserito nella sua lista nera dei nemici dichiarati.
L'ENI ha appena divulgato una notizia che aumenta la gravità di cui vi abbiamo detto, solo ieri.
Proprio ieri, ENI ha riferito che, a fronte di una richiesta giornaliera di gas pari a circa 63 milioni di metri cubi, Gazprom ha comunicato che fornirà solo il 50% della richiesta.
E siamo solo a metà giugno, non è ancora estate, verrà l'autunno e dopo l'inverno....
Che non ci siano, nel breve e nel medio periodo, soluzioni accessibili per sostituire il fornitore russo, lo sapevamo.
E, dunque, se la progressione è questa, l'inverno sarà freddo.
Soprattutto nelle città, dove la dipendenza dalle forniture eslcusive attraverso i tubi di gas che raggiungono le case, renderà gelidi gli appartamenti e spegnerà i fornelli e le caldaie.
Dovremo tornare ai boschi, a tagliare lega e portarla a casa.
Oppure, pagare perchè qualcuno porti a casa la legna che diventerà merce preziosa e cara.
La legna, potrà essere utilizzata solo da chi avrà, in casa, quanto serve per il suo consumo, caminetti, stufe a legna, canne fumarie indispensabili.
Questo in casa, mentre fuori casa, salteranno migliaia di aziende e posti di lavoro e chi perderà il lavoro non avrà i soldi per comprare la legna.
Perso il lavoro, esaurito il gas, ci si potrà dedicare alla raccolta diretta della legna, facendo un nuovo e salutare bagno nella natura, tra gli alberi, a ripulire i boschi, i sentieri e gli argini di fiumi e ruscelli.