Italia libera tutti
Nel 2012 il grado di apertura dell`economia italiana rispetto ai paesi piu` liberalizzati d`Europa vale il 52%, in crescita di 3 punti rispetto al 2011.
Il calcolo e` dell`Istituto Bruno Leoni, secondo cui anche nel 2012 il settore piu` liberalizzato e` il mercato elettrico (77% rispetto al Regno Unito), seguito dai mercati finanziari (66% rispetto alla Svizzera) e trasporto aereo (65% rispetto all`Irlanda). I settori meno liberalizzati sono i servizi idrici (19% rispetto al Regno Unito), le ferrovie (36% rispetto alla Svezia) e le autostrade (40% rispetto alla Spagna). Le variazioni piu` importanti, afferma ancora l`istituto, si registrano nel settore autostradale (+12 punti percentuali) e nelle professioni, nel mercato elettrico e nelle poste, ciascuno dei quali avanza di 5 punti. Complessivamente, dei 16 settori indagati 10 migliorano, 3 restano stabili e 3 arretrano, seppure in misura poco significativa.
Commenta Carlo Stagnaro, direttore ricerche dell`Istituto Bruno Leoni e curatore dell`Indice delle liberalizzazioni: `Per la prima volta da quando misuriamo l`Indice nel 2007, quest`anno registriamo una tendenza coerente, anche se moderata, di quasi tutti i settori indagati alla maggiore apertura alla concorrenza. In buona parte il merito va attribuito ai decreti Monti e al recepimento di direttive europee, ma la strada da fare resta ancora molto lunga, specie perche` nuove criticita` s`intravvedono all`orizzonte, in particolare nel mercato elettrico dove la parte contendibile dell`offerta si sta restringendo a vista d`occhio a causa del boom della produzione sussidiata. In generale, comunque, il miglioramento osservato deve essere visto come lo stimolo a impegnarsi di piu` per introdurre concorrenza e intaccare le rendite che azzoppano l`economia italiana`.