Italia, le obbligazioni bancarie ci costano 4 miliardi all`anno

Questo è quanto emerge dalla lettura di 3 colonne, apparentemente innocue, pubblicate su PLUS di sabato 12 gennaio 2013 a firma Luigi Guiso.

Italia, le obbligazioni bancarie ci costano 4 miliardi all`anno

Invece, Guiso è nel cuore del “problema” perché il problema italiano è la disponibilità delle risorse per fare tutto ciò di cui il ns Paese avrebbe bisogno. Lavoro, innanzitutto e quindi impresa. Non tasse!
Ma, se, per esempio e solo per esempio, ci fumiamo 4 miliardi l’anno secondo la prassi che ben descrive Guiso “la prassi delle banche italiane di emettere obbligazioni e venderle alla loro clientela a tassi di rendimento sistematicamente inferiore a un titolo del tesoro con simili caratteristiche e, secondo la Consob, inferiore di circa 100 punti base al tasso che la banca pagherebbe se a sottoscrivere la sua obbligazione fosse un cliente esperto della cui buona fede sarebbe difficile profittarsi…
Mentre, i clienti tipici non sono “esperti” e risulta molto facile profittarsi della loro buona fede
Guiso suggerisce di copiare l’esperienza americana con la creazione di una Authority specializzata per la protezione del risparmiatore. Ma, noi l’abbiamo già la nostra massima Authority che è la Consob! Infatti, possiamo permettercela dal momento che dal 1974 ne stiamo finanziando il costo con soldi pubblici.

Dunque, cosa sta succedendo?
Qualcuno stima che, tutto sommato, i ricavi del sistema bancario abbiano un’incidenza di costo pari a circa il 10% l’anno sul montante degli investimenti delle famiglie. Se è vero che il risparmio delle famiglie italiane è pari a circa 7 volte il nostro PIL che, per esempio, nel 2012 è stato pari a 1232,931 miliardi, se facciamo due calcolini elementari otteniamo che il risparmio italiano è pari a 8624 miliardi, euro più, euro meno.

Se è vero che le banche pescano ogni anno, da questa cifra, circa il 10%, facendo un secondo calcolino,  risulta che il nostra Paese finanzia il sistema bancario, ogni anno, con un “contributo”, non esattamente volontario, non esattamente consapevole, pari a 862 miliardi.
Quante “finanziarie” potremo cancellare se i nostri politici vecchi e nuovi decidessero di rendere più equo il rapporto tra il sistema bancario ed il sistema paese?
Quanta impresa potremo finanziare, quanti nuovi posti di lavoro potremo creare?

Scritto da Giannina Puddu, presidente Assofinance

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