Italia e Germania a confronto, spese e non solo

Vivo in Germania, a Monaco di Baviera, da oltre un anno, e vorrei aggiungere qualche specifica al video che compara i prezzi di un supermercato in Germania con quelli italiani.

Italia e Germania a confronto, spese e non solo

Chi ha girato il video, ha confrontato solamente i prodotti inerenti la cosmesi.  È effettivamente vero che i prodotti di marca citati vengono venduti in molte drogherie a prezzi decisamene concorrenziali rispetto all’Italia. Creme solari, deodoranti, prodotti per la cura del corpo in generale sono  acquistabili a dei prezzi molto inferiori rispetto all’Italia. A Monaco le cifre dei prodotti menzionati sono leggermente più elevati, probabilmente la Baviera è tra le Regioni più care della Germania, ma restano comunque di molto al di sotto dei prezzi a cui vengono venduti mediamente nel nostro Paese. Aggiungo, avendo un bimbo piccolo, che non solo i pannolini ma anche il latte e la cosmesi dei bimbi convengono mediamente molto di più.

Importante però, per non dare una visione distorta della realtà, è menzionare i prezzi dei prodotti alimentari venduti sia nei supermercati che sulle bancarelle dei mercati. Frutta e verdura sono più cari rispetto al nostro Paese, a Monaco, solo per farvi qualche esempio 1 kg di mele si attesta su 1,99 euro, le pere sui 2,99 al kilo, le banane 1,99, le patate sfuse 1,50, i finocchi 2,49, le zucchine, per buona parte dell’anno, sono inavvicinabili circa 3,99 al kg, i pomodorini  sui 5 euro al kg etc..  La carne è un po’ più cara rispetto all’Italia, il rind (bovino) siamo sui 21,90 al kg da noi  la stessa carne si acquista sui 15, 16 euro al kg, il puten (tacchino) circa 11 euro, il hähnchen (pollo) sui 10 euro, il Kalb (vitello) sui 26,90 al kg.

Il latte ha prezzi nella norma, il pane, è caro, mi riferisco a quello sfuso in panetteria, non si vende a kg ma al pezzo, ogni semmel (panino) varia dai 45 ai 55 centesimi, pensate quindi a quanto possa costare 1 kg di pane fresco. Mi premeva fare questa precisazione perché le spese alimentari incidono molto sul bilancio famigliare.

Detto ciò posso confermare che in Germania si vive meglio, gli stipendi sono più elevati rispetto all’Italia, la burocrazia è più snella, la sanità e il welfare funzionano benissimo, specie i servizi rivolti alla famiglia (kindergeld, assegno per ogni figlio pari a circa 180 euro mensili) e vi sono inoltre sgravi fiscali per le coppie sposate (Ehesplitting). L’idea di famiglia tradizionale è sacra e viene molto tutelata dallo Stato, che spende il 3,07 % del Pil rispetto ad una media Ocse del 2.6% e ad un vergognoso 1,5 % dell’Italia.

Erica Venditti

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