Intesa SP rivede i suoi piani dopo i risultati del 2011

Intesa SanPaolo ha chiuso il 2011 con una perdita di 8,19 miliardi a causa di 10,2 miliardi di svalutazioni ma distribuirà un dividendo di 5 centesimi per azione.

Le svalutazioni effettuate da Intesa SanPaolo, a fronte di operazioni prevalentemente carta contro carta, per 10,23 miliardi di euro, si legge nel comunicato, hanno effetti solo sulle scritture contabili e nessun impatto sul cash-flow, sulla liquidità, sulla solidità patrimoniale e sui coefficienti Core Tier 1 e Eba e nessuna influenza sulla redditività prospettica. Guardando al conto economico consolidato del 2011, il gruppo ha registrato ricavi per 16,78 miliardi di euro, in aumento dell`1,5% rispetto al 2010. Nel solo trimestre sono ammontati a 4,26 miliardi di euro (+1,6% rispetto allo stesso periodo di un anno fa). Più da vicino la divisione Banca dei Territori ha archiviato il 2011 una perdita post svalutazioni di 6,41 miliardi (nel 2010 utile a 734 milioni).
Il risultato netto normalizzato è di 704 milioni rispetto al miliardo circa del 2010 (1,01 mld). I ricavi sono ammontati a 9,65 miliardi, pari al 58% dei proventi operativi netti consolidati di gruppo, in calo del 2,8% rispetto ai 9,92 miliardi del 2010.
Quanto al dividendo 2011, la banca precisa che il consiglio di gestione «ha deliberato di proporre alla prossima assemblea ordinaria la distribuzione di circa 822 milioni di euro dalle riserve, con 5 centesimi di euro cash per azione ordinaria e per azione di risparmio». L`assegnazione di riserve sarà soggetta allo stesso regime fiscale della distribuzione di dividendi. Rapportando l`importo unitario al prezzo dell`azione registrato lo scorso 13 marzo, risulterebbe un rendimento pari al 3,4% per l`azione ordinaria e al 4,1% per l`azione di risparmio.
Intesa Sanpaolo, tolte le svalutazioni, chiude quindi il 2011 con un utile netto normalizzato di 1,93 miliardi di euro, in calo del 17,1% rispetto al 2,23 miliardi. Nel quarto trimestre l`utile è stato di 265 milioni (-38,5%).
La nota segnala infine che resta fermo l`obiettivo di Core Tier1 al 10% e che gli obiettivi quantitativi del gruppo Intesa indicati nel piano al 2015 richiedono una revisione. 
La revisione degli obiettivi del piano di impresa 2011-2013/2015, approvato ad aprile dell`anno scorso, è legato alla negativa evoluzione dei mercati e alle attese di decrescita dell`economia italiana e potrà essere effettuata non appena i mercati finanziari di saranno stabilizzati. Intesa, che a fine dicembre 2011 aveva un Core Tier al 10,1% con un coefficiente Eba pari al 9,2%, sopra il requisito minimo del 9% dell`adeguatezza patrimoniale, conferma non solo l`obiettivo del piano del Core tier 1 del 10% ma anche, a partire dal 2012, di Common Equity ratio Basilea III pro-forma, nonchè di un coefficiente Eba al 9%. Tutto questo, a fronte dell`impegno a distribuire nel periodo del piano un dividendo in contanti non inferiore ai 5 centesimi del 2011. Nel 2012 il gruppo continuerà a perseguire comunque l`obiettivo prioritario della redditività sostenibile indicato nel piano stesso e prevede «una sostanziale stabilità della redditività operativa al netto delle componenti non ricorrenti del 2011». 
 
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