INSETTI NEL PIATTO. SPAZIO AL FOTOVOLTAICO DISTRUGGENDO I NOSTRI TERRENI FERTILI
Giannina Puddu, 17 settembre 2023.
Che, d'ora in avanti, dovremmo nutrirci di insetti è da tempo un messaggio ricorrente negli artigli del mainstream.
A parte qualche fesso/a facilmente addomesticabile e privo/a di connessione cerebrale, gli italiani stanno rispondendo picche e intendono continuare a cibarsi secondo l'eccellenza degli stili della cucina mediterranea.
Ma, in parallelo, si sta realizzando un progetto di desertificazione agricola su tutto il territorio nazionale che sta togliendo migliaia di ettari di terra fertile all'attività agricola per cederla all'industria del fotovoltaico.
Tale situazione è ormai talmente grave che, il 20 giugno 2023, Italia Nostra era uscita con il seguente comunicato:
Italia Nostra concorde con COLDIRETTI: basta sacrificare la nostra sicurezza alimentare a quella energetica.
È vero, il fotovoltaico “mangia il suolo fertile” come denunciato ieri dal Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, in una lettera al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Lo dice Coldiretti e lo dice anche ISPRA, certificando un fenomeno preoccupante denunciato da Italia Nostra in questi anni.
La soluzione per fermare questo scempio è indicata nello studio di Coldiretti Giovani Impresa, che ha individuato nei tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole una superficie di 155 milioni di metri quadri utili per la produzione di 28.400 Gwh di energia solare.
Per consentire utili più alti alle aziende fotovoltaiche, si preferisce sacrificare terreno fertile piuttosto che obbligare a installare i pannelli sui tetti, ben sapendo che le imprese agricole sono troppo deboli per resistere alle pressioni speculative del settore energetico.
È urgente licenziare finalmente il documento di individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili.
Un documento che avrebbe dovuto essere licenziato, al più tardi, nel giugno del 2022 e di cui purtroppo, con grave nocumento per le nostre campagne, non si vede traccia.
Il regime di deregulation in cui versa da troppo tempo il Paese nelle politiche di realizzazione della riconversione energetica non risponde alla logica del superiore interesse nazionale: lasciare decidere alle imprese dove e come installare gli impianti di energia rinnovabile sta producendo un pericoloso e incontrollato consumo di suolo fertile.