In Italia non c`è libertà (economica)

  Il 2012 vede l`Italia scendere ancora nella classifica della libertà economica. Secondo la classifica annuale Heritage Foundation-Wall Street Journal, il nostro Paese si ferma al 58,8 per cento, 1,5 punti percentuali in meno dell`anno scorso, conquistando la 92ma posizione (cinque in meno rispetto al 2011, il terzo calo annuale consecutivo).

In Italia non c`è libertà (economica)
L`Italia è classificata penultima fra i Paesi europei: peggio di noi solo la Grecia, 119ma e ultima nella classifica generale. Questa volta, a incidere negativamente sono soprattutto l`aumentare della corruzione percepita e l`incapacità, nonostante le diverse manovre, di mantenere sotto controllo le finanze pubbliche, incidendo sullo stock del debito. Più in generale, i punti strutturalmente deboli per la libertà economica nel nostro Paese stanno nella spesa pubblica (valutata ad appena il 19,4 per cento, 9,2 punti in meno dell`anno scorso) e la libertà del lavoro (43 per cento), oltre alla più ampia incertezza del quadro normativo e all`insostenibile pressione fiscale. Secondo Nicola Rossi, Presidente dell`Istituto Bruno Leoni, partner della fondazione Heritage, «la strada per ritrovare la crescita è scritta infatti con chiarezza e da anni nella graduatoria dell`Index of Economic Freedom. In particolare, il governo italiano - che si propone di fare `un decreto al mesè per rilanciare la crescita - forse potrebbe fermarsi a riflettere: tutto lascia pensare che non sia quella la strada giusta».
Il calo italiano - spiega l`Istituto torinese - «si colloca in un contesto globale che, pure, sconta una crisi della libertà economica, frutto della reazione keynesiana di molti Paesi (specie nel mondo sviluppato) alla recessione. È proprio l`aumento della spesa pubblica, infatti, ad aver determinato l`interruzione di una tendenza verso la maggiore libertà economica nel mondo che si era manifestata quasi ininterrottamente da quando la redazione dell`Indice è iniziata, 18 anni fa, fino al 2008». La classifica è ancora una volta guidata da Hong Kong, Singapore e Australia, mentre gli Stati Uniti occupano la decima posizione. All`interno dell`Unione Europea, il Paese più libero è l`Irlanda (76,9 per cento, nona posizione), mentre il meno libero è la Grecia (55,4 per cento, 119ª posizione). L`Indice della libertà economica è costruito attraverso dieci indicatori sintetici che, sulla base dei dati forniti dalle maggiori organizzazioni internazionali, consentono di «schematizzare» la libertà economica, attraverso una serie di variabili che misurano l`invadenza dello Stato (come la pressione fiscale e la spesa pubblica), la qualità della regolamentazione e la certezza del diritto, l`autonomia degli attori economici nel condurre le loro attività (per esempio il mercato del lavoro o gli adempimenti necessari ad avviare o condurre attività produttive), la qualità del sistema giudiziario, la corruzione, ecc.
 
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