IN ATTESA DI SCAMBI NORMALI...

IN ATTESA DI SCAMBI NORMALI...

Milano, 22 agosto 2022. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari

Proprio come temevamo, si fa per dire, e scrivevamo da tempo su queste ed altre  interviste ed articoli e che  i nostri abituali  lettori  ed abbonati, tutti i giorni, ben conoscono....
Il nostro mercato, pare non farcela proprio a superare il forte ostacolo ed importante resistenza di 22800/900, anche con volumi irrisori e quindi con molta meno fatica.
I miopi o che vogliono esserlo...incominciano a vederci, per fortuna loro, un po' di più!
Siamo addirittura pervenuti facilmente sul supporto di 22500/600, che fa presagire un facile ed immediato ritorno sul più importante 22200/300.
Ma sappiamo tutti la salita rimane sempre lunga ed a piccoli passi, mentre la discesa e' quasi sempre molto incisiva e repentina.
Ci attendono pertanto scadenze importanti, che ripetiamo fin dalla scorsa  primavera, a cui si è recentemente aggiunta la più importante, prevista ed inevitabile, delle elezioni politiche anticipate, con gli annessi e connessi sviluppi e scenari, sulla nomina del Presidente del Consiglio, di formazione del governo ed elezioni del Presidente della Repubblica.
Naturalmente, a latere, ma non troppo, si sono ormai addensate, stabilmente, le nuvole nere dell' economia, della stagnazione&inflazione, della inevitabile recessione, dei tassi, e non ultime, certo, la fase Pandemica e il Conflitto, con la C maiuscola, poiché altri focolai paiono aprirsi quà e là, nel mondo.
I tassi, non potranno far altro che salire anche nel 2023, con bruschi movimenti dei titoli di Stato USA e non solo.
Notiamo vendite massicce sui Treasury, intervallate da fasi di riequilibrio, ed acquisti di posizione, secondo noi ancora prematuri.
I 2/3 anni Treasury hanno più volte superato il rendimento del 10 anni e questo e' un bruttissimo segnale.
Idem, sempre a ruota, per i BTP, con escursioni molto più violente.
E con un punto di entrata in acquisto ancora più lontana.
Ritornando al nostro Equity, ad ogni fase di acquisto di Treasury e BTP, seguira' immediatamente una fase di vendita dello stesso (Equity).
Il nostro Mercato Azionario non potrà che, a breve, ritornare sui 20500 minimo intraday  2022 e chiusura del primo gap importante e poi a medio termine rompere la fragile e solo psicologica 20000, per approdare sui 18500.
Nel lungo termine e comunque nel 2023 si potrà perfino arrivare ai soliti segnalati 16000/16500 intraday e con altissima volatilita'.
BPER&BancoBpm
Come scritto nelle precedenti interviste, soprattutto i bancari e gli energetici, saranno nei prossimi mesi molto volatili con scostamenti molto pronunciati, molto di più nelle ripetute sedute negative, che in quelle poche positive dovute principalmente a  M&A, ma a partire dal prossimo anno.
Ora siamo ancora e lo saremo per mesi, ancora in alto mare.
Ora assistiamo a sistemazioni fra loro di un prezzo equo e concambio, nulla di piu'.
Titoli, BPER e BancoBpm, sicuramente , in questo monento, solo da tradare, ma al raggiungimento anche solo dei 18500 di indice, iniziare a raccogliere e mettere, entrambi in portafoglio, per il medio lungo termine.
Stellantis&CNH
Quasi in fotocopia il ciclico Stellantis per eccellenza e   l' industriale, per eccellenza CNH.
Il primo e' da avere assolutamente  in portafoglio, ma non ai recenti prezzi.
Ed in effetti, senza arrivare, ai minimi degli ultimi mesi posti fra 11 e 11,50, si può incominciare ad accumulare, qui a piramide rovesciata, dal raggiungimento di area 18500 e/o fra i 12/12,50 circa largo.
Proteggere comunque  con vendita di call Dicembre 2022/Marzo 2023 strike 14/14,50.
Piu' complicato il percorso e la gestione di CNH, anche per la poca liquidità del titolo e soprattutto delle opzioni.
Se dovessimo fare una scelta di chi buttare fra i due, giù dalla torre, sceglieremmo quest'ultimo.
PETROLIO&ORO
Mah....sempre il Re dollaro che domina la scena, non solo preso a sé stante, ma anche nei confronti di queste due commodities.
Per petrolio ed oro, continua la fase Ferragostana di scambi esigui e poco significativi, ma quasi speculari.
Il petrolio recupera, dopo essere sprofondato fin anche a 86(WTI)  e 92 (Brent), fino agli ultimi scambi della scorsa settimana posti rispettivamente a 90/92 e 96/98.
L' oro invece, appunto contrarian,  è passato dai poco sotto 1850 dollari ai poco sopra 1750, poco reattivo e molto  meno scambiato del Petrolio.
A meno di una forte rottura del Dollaro sotto o sopra  la parità con l' euro (range di breve 0,96/0,98 -  1,02/1,04) il petrolio dovrebbe stornare leggermente poco sotto i 90 dollari (WTI) e poco sotto i 96 (Brent).
E l' oro, senza infamia e senza lode, poco sotto i 1750 dollari.
Una ragione in più per restare out da queste commodities (salvo trading anche con opzioni sul Silver)  e' la rarefazione degli scambi di questo mese, oltre ai noti motivi, che i nostri lettori abbonati ben sanno.