Milano, 23 luglio 2023. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari.
In effetti, tutto o quasi tutto, dipenderà, nella prossima settimana di fine Luglio, dalla FED prima e dalla BCE dopo, non tanto in termini di tassi e relativa entità, ma da quello che emergerà dalle due conferenze stampa circa il futuro e l 'atteggiamento.
Continuano intanto ad uscire le trimestrali a luci ed ombre, soprattutto per i big della tecnologia, la stessa decina di titoli che avevano guidato al rialzo il Nasdaq e di conseguenza, in minor misura lo SP500 ed a traino e con un po' di fatica anche il Dow Jones.
Nella seconda parte della settimana appena terminata si sono visti dei ribassi di alcuni di questi titoli addirittura a doppia cifra. Per esempio Tesla solo nella settimana appena trascorsa , passava dagli oltre 310 dollari ai poco piu' di 250.
Netflix da poco più di 480 dollari ai poco più dei 420. Qui si scontano il drastico calo per entrambe di clienti ed abbonati rispettivamente.
Ma anche Apple, Alphabet, AMD, Nvidia, Microsoft, Amazon e Meta, incominciano a battere in testa fiutando un rallentamento nei prossimi trimestri.
Questa volta fa da battistrada il Nasdaq che passa da 14500 a 14000 nelle ultime due sedute della scorsa settimana.
Un po' piu' contenuto il ribasso dello SP500 che passa dai poco meno dei 4600 ai poco piu' dei 4500.
Ci aspetta nelle prime sedute della corrente settimana, un mercato stabile, in attesa soprattutto della conferenza stampa della FED di Mercoledi e di qualche trimestrale molto fuori dalle previsioni e che possano muovere il mercato, che appunto, dovrebbe per lo meno rallentare.
FTSE MIB
Sarà così anche con il nostro indice più importante, che nell' ultima settimana è passato dalle vecchie resistenze di 28500/600 a quelle più ostiche di 28800/900.
Ma con svolgimento sostanzialmente piatto per tutta l' ultima seduta della scorsa settimana, cosa che si prevede per lo meno fino alla meta della corrente settimana.
Ma gli effetti del probabile ulteriore aumento dei tassi, di un quarto di punto percentuale, fara' piu' danni in Europa ed in Italia in particolare, che negli USA.
Molta attenzione anche qui al discorso di Christine Lagarde, anche su un ulteriore aumento o meno, a Settembre e con inizio di un'eventuale riduzione da inizio primavera o più in là nel tempo.
Quindi un occhio ai comunicati sui tassi USA ed Europa e soprattutto le relative dichiarazioni dei presidenti FED e BCE.
Come minimo temiamo si possa ritornare a breve termine sui 28500/600 e come massimo sui 28200/300.
ENI& Saipem
Il petrolio WTI, quello USA denominato greggio, continua imperterrito a flirtare fra i 65/66 dollari il barile ed i 76/78, dove è giunto di nuovo, proprio sul finire di settimana.
Seguendo ENI, quasi chirurgicamente, questo andirivieni, accompagnato quando necessita, di misure OPEC o OPEC PLUS, tendenti a raffreddare o riscaldare il corso, è consigliato di conseguenza vendere in continuo trading detto titolo a 13,50/60 e ricomprarlo a 12,80/90, seguendo il WTI quando ritorna ad appoggiarsi sui 65/66.
E/o vendere opzioni call Dicembre strike 13,50/14....incassando l' opzione ed anche l ' acconto dividendo autunnale.
Altra musica, ma non per i nostri abbonati, Saipem, che pur ha messo il turbo fino a pervenire agli 1,50, allontanandosi di molto da un area di incertezza di 1,15, che poteva farla sprofondare e ritornare fra 0,90 e 0,95.
Adatta ai traders specialist, che evidentemente non si ricordano o non vogliono ricordare i vari e successivi downgrade occorsi negli ultimi 5 anni, e non solo, a questo titolo.
Fra i due, preferiamo di gran lunga stare su ENI, che ci da molta più affidabilità sia nel titolo che nel suo limpido e tracciabile trend.
Titoli
Abbiamo già suggerito a fine Primavera ed ad inizio Estate alcuni titoli, a condizione di fare un buon stock piking, per lo meno nei momenti di mercato riflessivo. Ma questi momenti sono stati rari, veloci e con ridotte possibilità di intervento.
Rammentiamo i titoli.
Decisamente vendere i bancari ed i finanziari in genere, come Intesa, Unicredit, BancoBpm, BPER, Nexi.
Ed alleggerire per un buon 50% i titoli del lusso e del made in Italy come Ferrari, Moncler, Cucinelli
Il resto, Ciclici Energetici sono da mantenere , sempre in piccola quantità.
Sono Stellantis, ENI, Valsoia, Centrale del Latte, EL.EN, Telecom rnc Piquadro. I primi due con copertura opzionaria.