Imprese, una piccola guida per operare su Twitter
I recenti sviluppi informatici hanno di fatto rivoluzionato la comunicazione aziendale, tipicamente incentrata su spot ad hoc e copertine patinate. Per certi versi ora l`impresa si deve mettere in gioco, deve metterci, per farla breve, la faccia. Uno dei nuovi cardini della `promozione` dell`immagine aziendale è sicuramente il social network. In particolare sta prendendo sempre più piede Twitter (si pensi che persino la più grande azienda sul suolo italico, la chiesa cattolica, ha ora un account esclusivo per il suo a.d. Benedetto XVI). Noi abbiamo raccolto per voi un breve vademecum del corretto `imprenditwittatore` tratto da Wired.
Usare i social network in prima persona
Meglio non delegare la propria presenza su Twitter unicamente agli addetti alla comunicazione, è bene mostrare che dietro quell’account c’è una persona in carne e ossa, magari lasciando trasparire anche qualcosa della propria vita quotidiana (senza esagerare). Non limitare insomma i propri status ad aggiornamenti di dove ci si trova in quel momento e basta.
Evitare commenti negativi
E anche quelli che si pensa possano aiutare indirettamente macchiando la figura dei propri avversari.
Avere costanza
Creare un account o un blog richiede impegno, continuità, e come conferenze stampa e comunicati ufficiali è un mezzo di comunicazione efficace, diretto. Ma ci deve essere una certa frequenza.
Non dimenticare la dimensione social
Un tweet, uno status su Facebook, sono il punto di partenza per una comunicazione bidirezionale, tra politico e utente, e sono l’inizio di una conversazione con i propri follower e fan. Essere attivi significa anche leggere, rispondere, commentare le reazioni alle proprie dichiarazioni e tenerne conto potrebbe rivelarsi un valido strumento ai fini elettorali.
La forma è importante
140 caratteri non riescono a rendere tutti i toni e le sfumature di una frase e i suoi significati al di là dei termini utilizzati e, sebbene molti disclaimer precisino che ritwittare non significhi appoggiare le dichiarazioni contenute nel tweet originale, bisogna fare attenzione a quello a cui si sceglie di dare visibilità. Insomma ritwittare con cautela.