Imprese, no al baratto con la P.A. E Marcegaglia attende il decreto
No a pagamenti attraverso baratti, Bot, Cct e garanzie varie. Se li tenessero.
Noi vogliamo essere pagati in denaro, vogliamo liquidità». Il presidente dell`Ance Paolo Buzzetti, lo dice in occasione del `D-Day delle costruzionì nel quale denuncia «i mancati pagamenti da parte dello Stato alle imprese di costruzione» e minaccia «di passare alle vie di fatto con una class action contro lo Stato, con decreti ingiuntivi».
«Le imprese di costruzione aspettano, in media, 8 mesi per ricevere i pagamenti dovuti dalla P.a. con punte che superano due anni -continua Buzzetti- Bisogna ristabilire l`equilibrio tra diritti e doveri dello Stato e dei cittadini». L`Ance spiega che in pochi giorni, «una valanga di segnalazioni da tutto il territorio ha già raggiunto 1 miliardo di euro e che si stima arriverà almeno a 9 miliardi (19 se si considera tutta la filiera delle costruzioni). Le situazioni peggiori finora a Napoli e Roma». «Un piccolo credito può mettere in difficoltà una piccola impresa -continua Buzzetti- tanti piccoli crediti la fanno fallire. Complessivamente in tre anni i fallimenti nel settore delle costruzioni sono stati 7.552 su un totale di 33 mila nell`insieme di tutti i settori economici.Pertanto il 23% dei fallimenti avvenuti in Italia rigurdano le imprese di costruzioni». La principale causa dei ritardi nei pagamenti della P.a., secondo l`Ance, sarebbe dovuto al Patto di stabilità. «Agli enti è vietato spendere risorse che hanno in cassa -dice Buzzeti-. Nel triennio 2012-2014 questo meccanismo provocherà un blocco di investimenti pari a 32 miliardi di euro. Non si possono far fallire le imprese per non far fallire lo Stato».
Su questo scottante tempa ecco anche altre voci che si uniscono al coro degli scontenti. «Continuiamo a insistere, ci aspettiamo davvero che nei prossimi giorni venga fatto questo decreto per la certificazione e la compensazione di crediti e debiti della pubblica amministrazione». Lo dichiara Emma Marcegaglia, ricordando che «sono quattro anni che chiediamo». Per Marcegaglia «bisogna continuare ad andare avanti a tagliare spesa pubblica, per poter poi tagliare le tasse su lavoratori e imprese che sono quelli che tengono in piedi il Paese. È il momento in cui non possiamo accettare solo annunci, ma bisogna fare delle cose concrete», conclude.