IMMIGRATI. MOLTI MORTI. MOLTI VIVI

Di Matteo Maria Martinoli - Milano Subito dopo avere documentato l`aumento esponenziale dell`immigrazione, decuplicata in tutti i maggiori paesi europei negli stessi anni in cui la natalità europea crollava molto al di sotto del tasso di ricambio generazionale (cioè circa la metà di 2,1 figli per donna), il ritornello mediatico è che comunque non si tratta di cruenta invasione. Migliaia di morti nei naufragi delle carrette-lager non suggeriscono al Segretario  e al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di intervenire militarmente contro lo Stato islamico e politicamente con Amministrazioni Internazionali in Libia, Siria e Iraq? La dimensione insostenibile e destabilizzante di migrazioni e debiti pubblici non suggerisce ai governi italiano e greco soprattutto, ma anche francese e tedesco (se mediolungimiranti) di trasformare la BCE in una autentica Banca centrale di proprietà pubblica che emetta moneta non a debito? Il piano B di chi vorrebbe farcela da solo come Stato o regione ci porta dritti alla balcanizzazione dei popoli europei; alla fine della quale l`euro (attualmente moneta straniera) sarebbe soltanto l`ultimo collante a cadere dopo che fosse compiuto lo svuotamento della democrazia rappresentativa e dello stato sociale, ai quali noi europei eravamo convinti di esserci connaturati, in atto.    

IMMIGRATI. MOLTI MORTI. MOLTI VIVI