Sotto i riflettori non è più la Grecia ma la Spagna, e la permanenza dell’euro sopra 1,30 sembra più incerta, perché il rialzo dei rendimenti spagnoli e italiani induce i trader a una maggiore cautela nelle tenere posizioni lunghe in euro. A livello globale i timori per la crescita dell’economia sostengono il dollaro Usa come bene rifugio, mentre il prezzo del greggio Usa potrebbe scendere sotto la barriera psicologica dei 100 dollari per barile. Il mercato australiano è particolarmente sensibile alle oscillazioni dei prezzi delle materie prime e questo si riflette sull’indice di borsa e sul dollaro australiano. L’andamento delle materie prime rimane incerto in attesa d’indicazioni sull’economia della Cina, che potrebbero venire venerdì dai dati del Pil e della produzione industriale.
a cura di Tim Waterer (Senior FX Dealer di CMC Markets)