IL TASSO ANNUO NOMINALE NON ESPRIME IL REALE COSTO DEL MUTUO

Giannina Puddu, 10  marzo 2025.

Rete ARIL va avanti  nella sua attività di informazione sulle anomalie bancarie con un convegno organizzato a Seveso il 1 marzo 2025 presso la sede dell'Associazione ACAI, L’Associazione Cristiana Artigiani Italiani – Centro Nazionale Artigianato, Associazione Sindacale Professionale di categoria.

Il titolo assegnato al convegno: "Mutui: anomalie e diritto alla restituzione degli interessi."

Ha condotto il Presidente di ARIL, Giuseppe Spinelli.

Per ACAI è intervenuto, brevemente, il dottor Alessandro Tosti, Vice Presidente Nazionale dell'Associazione che ha detto di aver gradito il coinvolgimento da parte di ARIL per lo sviluppo del tema oggetto dell'evento in quanto impattante anche sulla vita dei suoi associati.

La parte del leone è stata quella dell'avvocato Enrico Bartolini del Foro di Brescia che, forte della sua esperienza pluriennnale sullo specifico campo, ha spiegato con un gergo accessibile temi a forte contenuto giuridico e matematico:

Il piano di ammortamento alla francese sviluppato in regime composto non dichiarato nel contratto perchè, raramente, nei contratti o meglio, nei documenti di sintesi è scritto il tipo di ammortamento  in alcuni casi.

Ma, nel 90% dei contratti non c'è scritto niente, non è specificato niente.

A parità di importo finanziato, di tasso contrattuale, di durata del piano di rimborso e di numero delle rate, il monte interessi, coè il prezzo del finaziamento è più alto e dunque, sfavorevole al cliente, rispetto a un piano calcolato con il regime di capitalizzazione semplice.

Nel corso della sua puntuale esposizione, l'avvocato Bartolini ha spiegato che la differenza tra il montante interessi derivante dall'applicazione del regime di calcolo composto rispetto a quello semplice dà origine al costo occulto nel mutuo, rappresentando una violazione di legge.

Al pari della presenza della clausola "flor" nei mutui a tasso variabile che, mentre garatiscono alle banche un tasso minimo a prescindere dall'andamento dei tassi, lasciano totalmente esposto il cliente ai tassi crescenti non fissando un tetto massimo.

Tutte evidenze che, in teoria, sarebbero violazioni di legge che dovrebbero garantire al cliente la restituzione di quanto pagato in eccesso e/o il risarcimento del danno per le vessazioni subite.

Ma, ha chiarito Bartolini, quando si entra nei Tribunali non ci si può aspettare un riscontro matematico.

I Giudici interpretano le leggi e, spesso, a favore delle banche, mentre lo stesso legislatore è condizionato dalla forte lobby bancaria che agisce per conservare il suo utile.

Sta dunque all'avvocato il compito di indicare al cliente se una causa abbia o meno buone probabilità di successo.

Diffidare, dunque, di chi garantisce con troppa baldanza risultati strabilanti ed appaganti per far valere i propri diritti seppur fondati.

Pertanto, la questione, nella sua totalità e complessità rimanda alla Politica che avrebbe il compito di ristabilire e garantire l'equilirio nei rapporti tra la parte contrattuale debole, il mutuatario ed il professionista, parte forte, che è l'intermediario finanziario per i mutui e per ogni forma di finanziamento.

Condizione che, se non corretta, continua a drenare risorse preziose dalle famiglie e dalle imprese trasferendole al sistema finanziario.

Spinelli ha dato la parola anche a Massimo Martire, conduttore di Canale Italia, che ha ricordato il costante e coraggioso impegno della sua rete nel trattare gli stessi temi offrendo, senza censura e senza filtri, la parola in diretta televisiva agli ascoltatori.