IL SUO PROMOTORE LA INVITA A TRASFERIRSI DA IWBANK A BANCA GENERALI. UN INCUBO SENZA FINE E SPROPORZIONE DEI MEZZI DI DIFESA.

IL SUO PROMOTORE LA INVITA A TRASFERIRSI DA IWBANK A BANCA GENERALI. UN INCUBO SENZA FINE E SPROPORZIONE DEI MEZZI DI DIFESA.

Giannina Puddu, 8 aprile 2022.

Questa è la storia della signora Maria Luisa (nome di fantasia), ma il racconto è di fatti realmente accaduti.

Maria Luisa è una docente universitaria, vive sola, ha una certa età e, tra i suoi molteplici impegni, ancora in ambito accademico, ha anche quello di tutelare i suoi risparmi, frutto dell'eredità lasciatale dal padre e delle sue scelte di spesa, sempre oculate.

Negli ultimi anni, si è avvalsa del supporto di un promotore finanziario al servizio di IWBANK, banca presso la quale lei aveva il suo conto corrente ed il suo dossier titoli.

Una relazione commerciale senza infamia e senza lode, basata, soprattutto, sull'affetto che lei aveva maturato verso questo giovane signore nel quale, lei mamma, aveva colto qualche elemento di fragilità emotiva ed esistenziale.

Nell'autunno del 2020, il promotore finanziario (oggi, di nuovo e chissà perchè, consulente finanziario) le riferisce di voler abbandonare IWBANK presso cui si trova male e di aver scelto l'offerta di ingaggio di Banca Generali.

Alcuni strumenti di investimento sottoscritti da Maria Luisa su indicazione del suo pf, prevedono costi di uscita e, su questo punto, il pf l'aveva tranquillizzata sostenendo, anche via mail, che Banca Generali glieli avrebbe rimborsati.

Quindi, Maria Luisa accettava di trasferire le sue attività finanziarie su BG.

Se potesse correggere questa sua scelta, resettando il passato, Maria Luisa non la farebbe più.

Dall'ottobre 2020, per lei risparmiatore italiano, è iniziato un percorso in stile kafkiano che le ha tolto il sonno e la serenità. 

Si era rivolta a me per cercare una soluzione che mettesse ordine, facesse valere i suoi diritti e che potesse dare seguito alle garanzie che il suo pf le aveva promesso.

In casi del tipo, in Italia, si potrebbe fare un esposto alla Consob ma, questo, una volta presentato, estromette completamente il risparmiatore che, dunque, non è nè aggiornato sulle fasi che seguono, nè sugli esiti della sua azione.

Oppure, si può presentare un esposto all' Arbitro Bancario Finanziario ma, con il limite che toglie speranze, per cui il parere dell'ABF, ancorchè favorevole al risparmiatore, non impegna l'intermediario che, può, dunque come accade spesso, tirare dritto, ignorando la raccomandazione severa dell'ABF. 

Per avere una "sentenza" che impegni le parti, è indispensabile adire l'azione legale aprendo, dunque, una causa in Tribunale, accettando i costi elevati relativi, i tempi biblici e l'alea di causa.

In questo desolante contesto, Maria Luisa ha scelto di presentare un "reclamo", direttamente a Banca Generali, sperando che, a fronte delle sue ragioni oggettive e sofferte, la banca potesse rinoscere il suo danno, almeno in parte.

Con la sua iniziativa, Maria Luisa, ha voluto dare ancora fiducia alla banca sapendo che la stessa aveva in mano tutte le carte, l'opportunità di verificare l'ingiustificabile dilatazione dei tempi e il pieno controllo dell'operatività dei suoi dipendenti e collaboratori verso i quali si assume ogni responsabilità.

Di seguito il testo del "reclamo" inviato da Maria Luisa a Banca Generali e la risposta negativa su tutti i punti esposi dalla cliente e, pertanto,  molto deludente di Banca Generali che, avrebbe avuto, invece, l'opportunità di ricostruire la sua credibilità verso questa cliente. 

Il reclamo di Maria Luisa:

Da qualche anno il signor X, in qualità di consulente finanziario per IWB, seguiva i miei investimenti in IWB.

All’inizio di ottobre 2020, mi ha informato che stava spostandosi come consulente in Banca Generali proponendomi di trasferire conto corrente e contenuto del deposito titoli nel nuovo istituto di credito.

In data 29 ottobre 2020 ho firmato i fogli del contratto che F. mi aveva sottoposto, senza ricevere la mia copia originale e che solo 3 mesi dopo ho visto firmata dal Dott. Y e non da X (che tuttavia risultava nel mio sito personale BG).

Alcuni titoli del mio deposito in IWB non sarebbero stati “trasferibili” per cui ho dovuto venderli pagando commissioni, penali, ecc. che, a detta di X,  in qualità di consulente di Banca Generali, mi sarebbero state rimborsate dal vostro istituto di credito. Egli ripetutamente affermava che ci sarebbe stato questo rimborso.

Ripetutamente ho chiesto di poter reinvestire i liquidi derivanti dalla vendita dei titoli venduti, ma ho avuto una risposta (sotto forma di opuscolo informativo copiaincollato) che solo in data 25 febbraio 2021, quindi 3 mesi dopo aver spostato il denaro in BG.

Volevo inoltre avere la mia copia cliente cartacea originale del contratto sottoscritto in ottobre 2020, come mio diritto, che non era presente nel sito personale BG.

L’ho richiesta per alcuni mesi e, dopo un mio reclamo a BG in data 11/03/2021, mi è arrivata via mail una scansione del contratto con la firma del Dottor Y  che mai avevo conosciuto e alcune mie firme che non ho riconosciuto quali mie.

La domanda di spostamento titoli è datata 27 gennaio 2021, molto dopo la mia richiesta avvenuta in ottobre 2020.

A riscontro di queste mancanze ho chiesto lo spostamento titoli presenti nel mio dossier in Banca Generali su un altro mio deposito presso un’altra banca: anche in questo caso Banca Generali ha agito con grave ritardo rispondendo all’Istituto di credito che li aveva richiesti oltre i termini impedendomi di riorganizzare il patrimonio in tempi brevi.

Il tutto è stato inoltre gestito non solo con gravi ritardi e ma spesso con mancate risposte oppure risposte indegne da parte dei vostri operatori finanziari:

X di cui posso mostrare mail e Whatsapp imbarazzanti.

Y  a cui ho richiesto un colloquio in data 26/11/2021 per chiarimenti su questa storia e sui rimborsi in questione. In tale occasione sono stata accompagnata dal Dottor  β  che ha seguito tutto il colloquio svoltosi nell’ufficio del Dottor Y che spontaneamente aveva promesso un suo report dell’incontro.

Durante il colloquio ho elencato al consulente gli stessi punti qui descritti. Il Dottor Y mi ha fatto sapere che ora sostituiva X con cui la vostra Banca aveva interrotto i rapporti, cosa che mai mi era stata comunicata in precedenza.

Tuttavia nel report, da me sollecitato visto che tardava ad arrivare, non uno dei punti toccati durante il colloquio è risultato conforme a quanto avvenuto, lasciando letteralmente sbalordita insieme al Dottor β.

Una successiva richiesta al Dott. Y sul ruolo che egli svolge in Banca Generali non ha mai avuto risposta.

Infine ho saputo dal vostro servizio clienti che non risulta attualmente alcun consulente BG per la mia posizione….(nessuno mi ha ufficialmente avvisato che F. non c’era più, né che era stato sostituito da qualcun altro)

Chiedo pertanto:

il rimborso delle commissioni che ho pagato per la vendita dei titoli che avevo su IWB e non trasferibili che ammonta a 2481,39€

I mancati ricavi dei titoli, in spostamento e venduti, dal 29 ottobre 2020 al 23 marzo 2021 che sono quantificabili in 3440€.

I mancati investimenti (come indicato da Consob in data 16/09/2021) e disagi psicologici (mail e WA senza risposta per giorni e giorni) di cui ho riscontri, quantificabili in 3000€.

Per un totale pari a 8.921,39 €.

La mia fiducia nel vostro istituto, visti entrambi questi comportamenti, andrebbe da parte vostra fatta risorgere con una risposta più consona alla situazione tanto gravemente devastata, sono certa che saprete darmi risposte esaustive e non re-interpretazioni come quelle fornite dai vostri collaboratori.

Ovviamente ho tutti i documenti necessari per dimostrarvi quanto detto: dalle contabili, alle mail con le dichiarazione dei consulenti, alle firme che non riconosco come mie, ecc.

La risposta di Banca Generali che ha negato ogni contestazione della sua cliente:

Direzione Legale
Servizio Contenzioso e Reclami
Trieste, 29 marzo 2022

Oggetto: Sua comunicazione di data 23.12.2021

Gentile Signora Maria Luisa....
riscontriamo la sua comunicazione citata in oggetto con la quale lamentava il mancato riconoscimento del presunto rimborso di commissioni da lei pagate sul deposito IWB, in fase di trasferimento dello stesso presso Banca Generali.

Rileviamo preliminarmente come i costi da lei sostenuti in merito alla vendita di strumenti finanziari eseguita presso IWBank non siano noti alla scrivente poiché afferenti a disposizioni impartite nell’ambito dei rapporti contrattuali intercorrenti con diverso istituto bancario.

Si rileva peraltro come, in base a quanto esposto nella sua comunicazione, le operazioni di vendita da cui tali costi risulterebbero essersi generati sarebbero state da Lei impartite in base ad una libera determinazione.

Per le ragioni ora esposte la scrivente non può non rilevare la propria incompetenza in ordine alla richiesta di refusione dei costi da Lei quantificati, senza prova, in euro 2.481,39. 

In relazione alla doglianza afferente le tempistiche di trasferimento titoli da IWBank a Banca Generali, rileviamo come la richiesta di trasferimento sia pervenuta alla Scrivente in data 18.01.2021 (Allegato n. 1).

Il giorno successivo Banca Generali provvedeva all’inserimento della richiesta di trasferimento.

Il trasferimento dei titoli si perfezionava in data 01.02.2021.

Rileviamo pertanto la assenza dei lamentati ritardi peraltro osservando come a scrivente sia risultata essere, in relazione a tale operazione di trasferimento, la Banca di destinazione degli strumenti finanziari.

Evidenziamo peraltro come le operazioni di cambio collocatore e/o trasferimento non pregiudichino, in alcun modo, la piena disponibilità dei rapporti, potendo l’investitore, ove di proprio interesse, procedere a qualsiasi operazione inerente gli stessi pur successivamente alla richiesta di trasferimento ad altro intermediario, con conseguente assenza di danno da lucro cessante.

Gli asseriti “disagi psicologici” lamentati appaiono pertanto privi dei presupposti a fondamento e sforniti di prova alcuna a dimostrazione.

In merito alle contestazioni mosse relativamente alla documentazione contrattuale da lei sottoscritta, le confermiamo come la richiesta di “attivazione del servizio di consulenza in materia di investimento e del servizio di collocamento” sia stata da lei sottoscritta in data 29.10.2020  (Allegato n. 2) e come la firma del consulente sia quella del dott. Y manager della rete agenziale di Banca Generali.

[alla data del 29 ottobre 2020, Maria Luisa non sapeva neppure dell'esistenza di questo "manager", mai incontrato e, pertanto, mai firmato al suo cospetto tale contratto di consulenza e collocamento - NDR].

In data 16.11.2020, le veniva inviata comunicazione con la quale Banca Generali confermava l’accettazione della proposta contrattuale da lei sottoscriva (Allegato n. 3) che, in copia, era già a sue mani come “copia cliente”.

Evidenziamo inoltre come, nel modulo della “richiesta di servizi bancari e di investimento” (Allegato n. 4), lei avesse richiesto l’attivazione del servizio “doconline”, servizio che le permette di visualizzare in formato elettronico le comunicazioni e i documenti relativi ai suoi rapporti, prodotti e servizi.

Pertanto il contratto da lei sottoscritto poteva essere visualizzato anche in formato elettronico mediante tale modalità.

Dello stesso le veniva comunque fornita copia anche nel marzo 2021 a seguito di specifica richiesta.

Rileviamo come in tutto questo periodo il dott. y si sia sempre reso disponibile nei suoi in un’ottica collaborativa e costruttiva, incontrandola personalmente e fornendole tutto il supporto necessario. 

Per quanto attiene al consulente finanziario a lei attribuito, le confermiamo come ad oggi sia il dott. Γ (telefono n. 02/88......), che è a sua disposizione per qualsiasi necessità.

Tanto premesso rileviamo il corretto operato della Scrivente.
Porgiamo distinti saluti.