Il settore bancario croato va forte

Tutte le maggiori banche croate, incluse quelle che fanno parte dei gruppi Unicredit e Banca Intesa, hanno realizzato nel 2011 un reddito lordo, prima della tassazione, del 10 per cento superiore a quello dell`anno precedente.

Secondo i dati resi noti oggi, il settore bancario ha avuto un reddito lordo di 626 milioni di euro, ovvero 53 milioni di euro in più rispetto al 2010. Delle 32 banche presenti sul mercato croato, 24 hanno chiuso l`anno in positivo, otto, tutte relativamente piccole, hanno registrato perdite e una è fallita.
La Zagrebacka banka, parte di Unicredit e maggiore istituto bancario croato, ha generato un reddito di 216 milioni, seguita dalla Privredna banka, parte di Banca Intesa, con 134 milioni.
Secondo gli esperti una delle ragioni della crescita delle banche nonostante la crisi è da attribuire all`enorme attivo in loro possesso, di circa 66 miliardi di euro, che riduce la loro esposizione ai rischi di fallimenti dei debitori. Inoltre, il settore è diventato molto restrittivo e non è più incline a concedere prestiti se non a soggetti molto liquidi.
Quest`ultimo fattore, secondo l`economista Ljubo Jurcic, ha un impatto negativo sull`economia della Croazia dato che è diventato sempre più difficile ottenere crediti. Altri, molto più critici verso l`operato delle banche, sostengono che gli ottimi risultati, molto superiori rispetto alla media di altre società croate, dovrebbero indurre il governo a tassare di più il settore finanziario.
 
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