IL SALENTO CONTRO L'EOLICO OFFSHORE

Giannina Puddu, 22 febbraio 2025.
Nessuno, nè in Italia, nè fuori, vuole ospitare impianti eolici, onshore e offshore.
La domanda che si impone è: perché il Governo Meloni non ne prende atto allineandosi alla posizione del suo amico Trump per il quale "eolico=spazzatura"???
I pochissimi che ne chiedono l'installazione sono quelli che coltivano un interesse economico diretto o indiretto, così come quelli che, purtroppo, non sanno o non vogliono sapere preferendo vivere nella loro beata e placida ignoranza.
In provincia di Lecce, 72 comuni e numerose associazioni insistono ad affermare la loro ferma opposizione al parco eolico offshore che Odra Energia ha progettato di collocare innanzi alle coste del basso Salento.
Odra Energia è una società creata nel quadro della partnership paritetica che lega le due aziende Nadara e BlueFloat Energy per lo sviluppo di parchi eolici marini galleggianti al largo delle coste italiane.
È la stessa Nadara che aveva osato varcare la soglia d'ingresso dell’istituto di istruzione superiore M. Pira di Siniscola per addestrare gli studenti all'eolico.
Cacciata via dagli stessi studenti e dalla folla che da ogni angolo della Sardegna li aveva raggiunti per difenderli dalla manovra di indottrinamento.
La spagnola BlueFloat Energy è un altro sviluppatore di energia eolica offshore.
La contestazione nel Salento è motivata da preoccupazioni tecniche relative alla sicurezza dell’impianto che sarebbe ancorato con un sistema mai testato prima con rischio di instabilità.
L'uso della tecnologia di ancoraggio proposta da Odra Energia per un impianto di tali dimensioni sarebbe il primo caso al mondo.
Il Tar Lazio e la Commissione Tecnica VIA-VAS che hanno già preso atto dell'esito dei necessari approfondimenti tecnici, hanno denunciato gravi problemi di sicurezza e stabilità, il rischio di collassi strutturali, malfunzionamenti e derive delle strutture galleggianti.
Sotto attacco l'altezza delle turbine che sarebbe pari a 315 metri, causa di alterazione dell'orizzonte marino e gravissima deturpazione del paesaggio.
Tra gli oppositori, il consigliere regionale Paolo Pagliaro e Domenico Serrone, esperto di energia e transizione energetica per i quali, questo progetto è una minaccia per la bellezza, l’economia e l’identità del Salento.
Durissimo il loro attacco a Odra Energia che accusano di avere divulgato "informazioni fuorvianti e inopportune”.
Informazioni relative alla posizione dei salentini che sarebbero spuntate da un sondaggio commissionato dalla stessa Odra Energia su un ridicolo campione di 1000 abitanti e senza un’adeguata verifica dei dati emersi.
Sotto mira anche la promessa di 5mila posti di lavoro per la quale lo stesso Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha chiesto spiegazioni, ad oggi non pervenute.
Secondo Pagliaro e Serrone che hanno fatto una comparazione con l'impianto di Marsala, l’occupazione stabile prevista per impianti simili è di appena 20, massimo 30 unità.
Il Consiglio di Stato ha chiarito che alterare la linea di separazione tra cielo e mare è una violazione del paesaggio, indipendentemente dall’esistenza di specifici vincoli amministrativi.
La Regione Puglia, guidata da Michele Emiliano, pur nella sua ambiguità, ha riconosciuto l’incompatibilità del progetto con il paesaggio regionale.
L' opposizione sociale e istituzionale al progetto è molto forte e si cerca di ridurla all'espressione di poche voci critiche da parte di chi non vuole rinunciare alla realizzazione del progetto.
La verità è altra.
Tra i contrari, 72 amministrazioni comunali, la Provincia di Lecce, numerose associazioni e comitati radicati sul territorio.