Il punto sulla settimana appena trascorsa

Macro review In Eurozona la fiducia dei consumatori a marzo è nell’insieme stabile sebbene stia migliorando in Germania, Italia ed anche Francia. Invece, sul lato aziendale, gli indici del clima di business e della fiducia economica segnalano solo una lenta ripresa nei prossimi mesi.

L’IFO tedesco a marzo è salito benché le vendite al dettaglio di febbraio siano negative seppure in leggero recupero mensile. La BCE potrebbe confermare la politica espansiva, grazie ad
un’inflazione in rallentamento. Negli USA, gli indici FED locali scendono a causa del rallentamento degli ordinativi, delle consegne e degli indicatori futuri per i prossimi 6 mesi. Tuttavia i dati reali di febbraio relativi agli ordini di beni durevoli sono in rialzo. Il settore immobiliare rimane ancora incerto. La fiducia dei consumatori misurata dal Conference Board mostra un calo a marzo, mentre quella dell’Università del Michigan è stata rivista al rialzo dal dato preliminare. Il reddito personale è in aumento marginale mentre la spesa per consumi sale. L’insieme dei dati dà segnali di stabilizzazione
dell’economia, ma la FED non esclude ulteriori misure di stimolo dato il troppo lento miglioramento dell’occupazione. La Cina mostra segnali contraddittori dagli indicatori anticipatori (indice PMI HSBC manifatturiero in calo vs rialzo del
dato ufficiale), mentre i profitti delle aziende industriali continuano a scendere. Gli ultimi dati del Brasile (fiducia dei consumatori, inflazione, credito) indicano un’economia avviata verso una fase di ripresa.
 
Obbligazioni
Settimana scorsa, nonostante il buon esito delle aste governative italiane, si è registrato un leggero aumento dell’avversione al rischio sui mercati europei sulla scia di dati congiunturali deludenti. Ad alimentare le preoccupazioni,
anche le dichiarazioni di S&P sulla necessità di una nuova futura ristrutturazione del debito greco ed i timori sulla tenuta dei conti pubblici spagnoli. Il minor appetito per il rischio ha penalizzato le asset class più rischiose, quali bond High Yield e gli emittenti societari dei paesi periferici, con una sottoperformance del settore finanziario. Abbastanza Stabili, invece, i titoli degli emittenti investment grade dei paesi “core”, con una leggera sovraperformance dei titoli industriali sui finanziari. L’abbondante liquidità fornita dalla Bce ha sostenuto il mercato primario, che ha chiuso uno dei migliori trimestri in termini di emissioni di società del settore non finanziario (€53 mld).
 
Azioni
L’S&P 500 ha chiuso la settimana con un leggero rialzo, sostenuto dalle parole di Bernanke, che non ha escluso un prossimo round di quantitative easing, e dai buoni dati macro americani. L’avversione al rischio, alimentata anche
dalla view negativa di S&P sulla Grecia ha, invece, penalizzato i listini europei, in particolare di Italia e Spagna. Oltre ad una significativa dispersione di risultati a livello geografico, la settimana è stata piuttosto difficile per i titoli del
settore finanziario. Le borse, attualmente in fase di consolidamento, sono state guidate dal newsflow sulla crescita.
 
Valute e Materie Prime
Settimana scorsa l`euro si è leggermente rafforzato contro il dollaro grazie alle dichiarazioni pro-QE3 di Bernanke, al rafforzamento dei fondi salva-Stati Ue ed una lettura migliore del previsto della fiducia dei consumatori americani. Lo
yen si è ulteriormente indebolito dopo la decisione della Bank of Japan di nuovi stimoli monetari. Il petrolio è sceso su indiscrezioni che Usa ed altri Paesi Ue potrebbero utilizzare le proprie riserve strategiche e sulle dichiarazioni del
Ministro del Petrolio saudita secondo cui l’attuale livello di prezzi è poco ragionevole ed il Paese potrebbe aumentare la produzione del 25% in pochi giorni.
 
Outlook
I mercati finanziari appaiono attraversare una fase attendista, in mancanza di convincenti segnali di forza dal lato macroeconomico (soprattutto Paesi periferici eurozona). Inoltre, dopo la lettura migliore del previsto dell’indice dei
direttori d’acquisto delle società manifatturiere cinesi (grazie alla domanda interna vs debolezza dell’export), maggiori indicazioni sulla crescita arriveranno solo settimana prossima con il dato del Pil del 1° trimestre (13/4). Il focus degli investitori presumibilmente si sposterà progressivamente dal lato macro al lato aziendale, con l’avvio a breve della stagione delle trimestrali americane (cosiddetta “reporting season” che debutterà con Alcoa il 10/4).
Risultati del 1° trimestre e guidance societarie forniranno utili indicazioni sulla sostenibilità degli attuali livelli degli indici azionari. Settimana interessante anche dal punto di vista macro negli Usa: i numerosi indicatori forniranno un quadro più dettagliato della situazione economica di marzo (ISM manifatturiero e servizi, creazione di posti di lavoro e disoccupazione). In Europa, l’evento di maggior rilievo sarà la riunione mensile della Bce, per la quale il mercato si attende il mantenimento dello status quo in attesa di maggiori segnali dopo l’ultimo repo a 3 anni. Il calendario macro di eurozona si concentrerà su indici PMI di marzo, vendite al dettaglio di febbraio, ordini di fabbrica e produzione industriale di febbraio in Germania.a cura di Cassa Lombarda
 
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