IL PROSSIMO ANNO, PIU' COMPLICATO E NEGATIVO

IL PROSSIMO ANNO, PIU' COMPLICATO E NEGATIVO

Milano, 15 agosto 2022. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari.

Nonostante la giornata che precede il lungo ponte di Ferragosto, che comunque  vedrà, come al solito mercati aperti ed operativi già  dal martedì 16, venerdì scorso si e' andati anche oltre le forti resistenze di 22800/900, con ricoperture frettolose anche o!tre i 23000, sul future Settembre.
Certo, livelli da confermare con volumi più consistenti gia' da martedì 16 e con le chiusure settimanali.
In coscienza e nel non voler vedere a tutti i costi la realtà e la fotografia della situazione  generale, anche solo Europea ed Italiana in particolare.....
Il prossimo anno comunque sarà  più complicato e negativo dell' attuale, ancora sostenuto artificiosamente con pochi titoli indice, al di fuori di quello che non si vuol appunto vedere, come detto anche in precedenti interviste ed articoli.
I "bisonti, ex tonnetti impazziti, non vedono che vicino, molto vicino, c' e' il burrone o la rete che li attende!
La cosa più saggia, anche se spesso si dice di non andare mai contro il trend  (dominante), e' rimanere fermi ed assenti dal mercato, fino per lo meno ad un ritorno sui minimi degli ultimi 12 mesi, posti a 20500 ed iniziare, solo a rottura degli psicologici 20000, con approdo momentaneo a  18800/900,  ad accumulare in leggero stock picking, i titoli e gli assett che di volta in volta suggeriremo ai nostri lettori abbonati.
Il passo verso i 16000/16500 e' molto breve, anche se ci potrebbe portare nel prossimo anno a questi soliti livelli come target price terminale.
BancoBpm &  BPER.
Entrambi i titoli sono nella nostra lista e cercano di trovare a loro volta un prezzo corretto di valutazione per un futuribile concambio in operazioni  di M&A, che ormai saranno necessariamente rinviate a dopo la formazione di un nuovo governo, e quindi l' approvazione sul filo di lana del 31 Dicembre del bilancio previsionale 2023.
Solo allora si apriranno i giochi del  nuovo Risiko Bancario, che coivolgera', sicuramente nel primo semestre del prossimo anno anche questi due titoli.
Ma, per quanto detto precedentemente, proprio in questo periodo potremmo raggiungere il target price di cui sopra, ed anche se, probabilmente sia BancoBpm che BPER, correranno una corsa a sé stante e contrarian, in questo caso non attenderemo il raggiungimento di questo TP, ma inizieremo a raccogliere, entrambi,  piano piano alla rottura dei 20000 verso i 18800/900 di indice.
AZIMUT&FINECO
Stessa musica per i due bancari del risparmio gestito.
Salvo che non ci saranno i coinvolgimenti di M&A a sostenerli ed a farli schizzare di volta in volta, ma un sano recupero dai minimi che peraltro sono molto più vicini, per entrambi i titoli, che dai massimi.
Consentendo così un' entrata, meglio alla tenuta di detti minimi,  in un unica soluzione e sul TP di indice indicato.
Insomma entrambi i titoli per un sano riposizionamento per il medio lungo termine, e beneficiando di una discreta remunerazione cedolare, meglio per Azimut (7/8%) che per Fineco Bank( 3/4%)
RE DOLLARO
Uscito  momentaneamente dallo strettissimo  range dominante fra Luglio ed Agosto posto fra parità con l' euro e gli 1,02 (esattamente fra 0,9950 e 1,0250) la quotazione si e' improvvisamente riportata fra 1,02, resistenze divenute supporti, e 1,04, riportandosi però , quasi subito poco sotto 1,03.
Non dando scampo e (molte) possibilità, ai traders, con volumi inesistenti ed alla vigilia di un lungo ponte e della settimana di Ferragosto, di operare su questo cross, che pare indirizzarsi e stabilizzarsi momentaneamente fra 1,02 ed 1,03.
Meglio lasciar perdere, a maggior ragione, per il retail.
Nei prossimi 12 mesi in caso di persistente negatività dei mercati azionari ed obbligazionari, il dollaro potrebbe anche pervenire, rafforzandosi contro euro fin anche a 0,94/0,96 continuando la sua funzione di bene rifugio.
In caso, molto poco probabile di continuo rafforzamento di suddetti mercati, il dollaro potrebbe indebolirsi, sempre nei prossimi 12 mesi fin anche 1,06/1,08.
Ma nel medio lungo termine il dollaro continuerà a svalutarsi, soprattutto per il continuo aumento del gia' enorme debito pubblico di anche gli 1,20 circa largo, andando peraltro a sfiorare  i massimi degli ultimi 12 mesi.