IL PIANO STRUTTURALE DI BILANCIO DI MEDIO TERMINE E IL COMPARTO GIUSTIZIA

IL PIANO STRUTTURALE DI BILANCIO DI MEDIO TERMINE E IL COMPARTO GIUSTIZIA

Trento, 30 settembre 2024. Di Paolo Rosa, avvocato.

“Per quanto riguarda la Giustizia, la prosecuzione delle riforme e delle misure già attuate o in programma da qui al 2026 si focalizzerà sull’ulteriore riduzione della durata dei processi civili e delle procedure concorsuali, nonché sull’ulteriore abbattimento dell’arretrato, attraverso nuovi investimenti in tecnologia e incrementi delle risorse umane destinate a tale settore”, cosi il Ministro Giorgetti nella presentazione del Piano.
Riporto quanto indicato nel Piano, dalla pag. 107 alla pag. 111:
«III.2.1. Misure in materia di giustizia.

Negli ultimi anni, l’Italia ha avviato una profonda riforma dell’amministrazione della giustizia, che ne ha innovato le risorse e i processi, anche grazie al PNRR122.

Data l’ambizione che le caratterizza, le azioni già intraprese 123, così come quelle che saranno completate e rafforzate nei prossimi anni, costituiscono un tassello fondamentale nella strategia riformatrice italiana e saranno considerate, dunque, ai fini della proroga dell’aggiustamento fiscale. 

Ciononostante, oltre alle misure già programmate, in questo Piano il Governo intende adottare nuovi impegni che vadano nella direzione di: i) facilitare il conseguimento degli obiettivi al 2026; ii) consolidare e potenziare i risultati del PNRR tra il 2027 e il 2029, affrontando ulteriori criticità e fabbisogni124.
Ciò assicurerà un’amministrazione della giustizia più efficiente, che migliori la competitività del tessuto economico, l’attrattività e allocazione degli investimenti e che rafforzi la lotta contro possibili infiltrazioni criminali e fenomeni corruttivi. L’efficientamento dei procedimenti civili e penali: verso e oltre il 2026 (CSR n. 2 del 2024 e del 2023, 2.1 del 2022, 4.1 del 2020, 4.1 e 4.2 del 2019).

Come noto, le riforme del processo civile e penale avviate con il PNRR mirano ad assicurare la riduzione: i) entro il 2024, dell’arretrato giudiziario civile pendente al 31 dicembre 2019; ii) entro il 30 giugno 2026, dei tempi di trattazione dei procedimenti giudiziari civili e penali e delle cause civili pendenti ancora in corso al 31 dicembre 2022.

In questi anni, gli investimenti nel capitale umano e digitale, la promozione di una maggiore efficienza e produttività, nonché il ricorso a procedure semplificate e a strumenti alternativi per la risoluzione delle controversie hanno permesso di raggiungere notevoli risultati e di costruire il terreno per il conseguimento degli obiettivi previsti per il 2026.

In particolare, in merito all’abbattimento dell’arretrato nei procedimenti civili, a fine dicembre 2023 si è registrata una riduzione rispettivamente dell’85 per cento e del 97,1 per cento delle cause che risultavano pendenti presso i Tribunali e le Corti d’Appello al 31 dicembre 2019, confermando l’andamento positivo verso il conseguimento degli obiettivi PNRR.

Diversamente, rispetto all’obiettivo della riduzione delle cause pendenti 125, l’Italia si situa a metà del percorso: a dicembre 2023, la riduzione relativa all’arretrato di Tribunali e Corti d’Appello era pari rispettivamente al 50,1 per cento e al 43,4 per cento, rispetto all’obiettivo pari al 90 per cento previsto al 2026.

Infine, per quanto riguarda i tempi di trattazione dei procedimenti, a dicembre 2023, rispetto a quanto registrato nel 2019, sono state rilevate: i) una riduzione della durata dei procedimenti civili pari al 17,4 per cento rispetto a un obiettivo del 40 per cento previsto per giugno 2026, 126; ii) una riduzione della durata dei procedimenti penali pari al 25 per cento che ha centrato l’obiettivo previsto del 25 per cento per giugno 2026.
Nonostante i risultati raggiunti a livello nazionale, permangono differenze territoriali (cfr. Figura III.2.1) riguardo la durata media dei procedimenti civili.

In considerazione degli impegni assunti e di tali criticità, il Governo, ai fini dell’estensione del Piano, intende introdurre misure normative e regolatorie e attuare nuove misure di potenziamento del in capitale umano e digitale per agevolare la realizzazione degli obiettivi del PNRR e perseguirne di più ambiziosi negli anni a seguire.
In particolare, il Governo intende definire e attuare un Piano di azione e relativa normativa per l’efficienza e la semplificazione del processo civile e penale.
Rileveranno, in particolare, le azioni dirette a valorizzare l’esperienza dell’Ufficio per il processo, tramite l’assunzione e la stabilizzazione del personale dell’Ufficio per il processo, che ha avuto un ruolo fondamentale nel ridurre gli arretrati e la durata dei procedimenti, nell’ambito dei piani di fabbisogni.

Inoltre, il Governo si impegna a sostenere la produttività degli Uffici Giudiziari e appianare le disparità territoriali. 
Infine, funzionale all’efficientamento dei processi, risulta anche l’investimento che l’Italia intende potenziare per assicurare la digitalizzazione di tutti i processi, nonché la semplificazione e unificazione dei depositi degli atti nel processo telematico in tutti i plessi giurisdizionali.
Tale azione si iscrive nel percorso di digitalizzazione dei processi civili e penali e prevede il potenziamento dell’investimento inizialmente previsto nel PNRR127. Le leggi n. 134 e 206 del 2021 prevedono, infatti, la digitalizzazione massiva di tutti i procedimenti del processo penale e civile, con un impatto positivo sulla durata delle cause.
In particolare, l’Italia intende provvedere all’aggiornamento della strategia di innovazione del ministero, che sarà funzionale a garantire entro la fine del 2027 la digitalizzazione di tutti i procedimenti penali, ivi inclusi i sistemi degli uffici del Giudice di pace e del Tribunale di sorveglianza.
Inoltre, al fine di facilitare la semplificazione e unificazione dei depositi degli atti nel processo telematico in tutti i plessi giurisdizionali, si provvederà alla digitalizzazione dei depositi degli atti processuali civili, penali, amministrativi, tributari e contabili entro il 2028, con la creazione di un’unica piattaforma informatica. Infine, entro il 2029 verrà garantita la completa interoperabilità tra sistemi e banche dati del ministero della Giustizia e le banche dati di ministeri ed agenzie.
Tali azioni permetteranno un contributo più rilevante, da parte italiana, alla realizzazione del processo europeo di digitalizzazione della cooperazione giudiziaria transfrontaliera e dell’accesso alla giustizia. Esso prevede che siano garantiti sia la comunicazione per via elettronica a persone fisiche o giuridiche attraverso il punto di accesso elettronico europeo, sia lo scambio di informazioni tra autorità in materia civile, commerciale e penale.
Si prevede che tali investimenti avranno effetti positivi notevoli, non solo sul miglioramento dell’efficienza del sistema giudiziario, ma anche sul processo di digitalizzazione dei servizi e dell’amministrazione pubblica e sulla percezione della qualità delle istituzioni da parte di imprese e cittadini, elemento necessario per rendere il sistema paese più attrattivo per lavoratori e investimenti.
La razionalizzazione e riqualificazione energetica delle sedi dell’amministrazione della giustizia (CSR n. 2 del 2024, 2, 3.1 e 3.5 del 2023, 3.1 e 3.5 del 2022, 3.4 e 4.1 del 2020).

Al fine di accelerare ulteriormente il processo di transizione verde e digitale dell’amministrazione della giustizia, concorrerà anche il processo di riqualificazione e razionalizzazione delle sedi dell’amministrazione giudiziaria.

In merito alla riorganizzazione, tale processo sarà guidato dall’analisi dell'attuale geografia giudiziaria e dello stato di attuazione del decentramento amministrativo, raccolte in un apposito rapporto a pubblicare entro il primo trimestre del 2027.

Esso sarà d’impulso per la definizione di una proposta di razionalizzazione delle sedi e dell’assetto organizzativo delle attività di supporto.

A seguito dell’approvazione della disciplina per la riorganizzazione delle sedi in chiave di efficienza, si procederà alla realizzazione degli interventi di razionalizzazione entro il 2028.

Per quanto concerne la transizione verde, invece, si prevede di continuare nello sforzo avviato con il PNRR, potenziando gli investimenti nell'edilizia giudiziaria i cui interventi saranno estesi, in particolare, al settore penitenziario in vista di un miglioramento delle condizioni delle carceri, la riduzione del tasso di affollamento e l’efficientamento economico.

In particolare, l’Italia intende assicurare investimenti per il triennio 2027-2029, a sostegno della riqualificazione ed efficientamento energetico degli immobili dell'amministrazione della giustizia, in particolare delle Aule Bunker per l'amministrazione giudiziaria, degli istituti penitenziari per adulti e minori, degli alloggi e delle scuole per la polizia penitenziaria 128.

Le misure di efficientamento energetico, tenuto conto delle ampie metrature degli istituti penitenziari, contribuirebbero anche al raggiungimento dell’obiettivo introdotto dalla direttiva di efficientamento energetico che prevede la ristrutturazione ogni anno di almeno il 3 per cento della superficie climatizzata pubblica129.
Le azioni previste vanno, tuttavia, inserite in un programma di riforma del sistema penitenziario che mira a rafforzare la capacità istituzionale dell’Amministrazione penitenziaria e a potenziare la sicurezza, in una visione unitaria di sistema, che sarà trattato più approfonditamente nel paragrafo III.2.1.» (Fonte: Piano strutturale di bilancio di medio termine – Italia 2025 – 2029; MEF).

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«122 Solo con il PNRR, sono state avviati cinque riforme, (relative a: i) il processo civile e penale; ii) il quadro in materia di insolvenza; iii) le Commissioni tributarie di primo e secondo grado; iv) il processo di digitalizzazione del sistema) e tre tipologie di investimenti (nel capitale umano, nella digitalizzazione e nell’edilizia giudiziaria).
123 Tutte le riforme previste sono entrate in vigore entro marzo 2024, a eccezione di quella relativa alla digitalizzazione dei procedimenti penali di primo grado e l'interoperabilità tra le piattaforme informatiche del Processo Penale Telematico, che sarà completata entro la fine del 2025. Riguardo agli obiettivi, sono stati raggiunti quelli relativi alla digitalizzazione dei fascicoli giudiziari e all’assunzione o proroga dei contratti del personale PNRR. Per ulteriori dettagli, si vedano le relazioni periodiche al Parlamento sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
124 Nel Piano ci si limiterà a citare i nuovi impegni, ma rimangono ferme le risorse già predisposte per il raggiungimento degli obiettivi del PNRR.
125 A seguito della revisione del PNRR, si prevede entro giugno 2026: i) la riduzione del 90 per cento delle cause pendenti al 31.12.2022 presso i Tribunali relativamente ai soli fascicoli iscritti dal 01.01.2017 al 31.12.2022; ii) la riduzione del 90 per cento delle cause pendenti al 31.12.2022 presso le Corti d’Appello (M1C1-48) relativamente ai soli fascicoli iscritti dal 01.01.2018 al 31.12.2022.
126 Riguardo all’andamento e alle previsioni in relazione alla durata media effettiva in giorni dei procedimenti di cognizione civile ordinaria definiti nei tribunali, si rimanda a quanto trattato nella Relazione sugli Indicatori di Benessere Equo e Sostenibile del 2024.
127 Trattasi, in particolare, dell’investimento M1C1I1.6.2 - Digitalizzazione del Ministero della Giustizia che prevede: i) l’obbligatorietà del fascicolo telematico; ii) il completamento del processo civile telematico; iii) la digitalizzazione del processo penale di primo grado, esclusa l'udienza preliminare; iv) l’introduzione di una banca dati delle decisioni civili consultabile a livello gratuito. Prosegue, invece, il lavoro per realizzare un nuovo obiettivo per la piena digitalizzazione dei procedimenti penali di primo grado attraverso il portale notizie di reato, il portale atti penali e l’applicativo processo penale. Le piattaforme saranno interoperabili tra loro. Inoltre, come parte del processo di digitalizzazione delle amministrazioni centrali, sono state previste al 2026 la digitalizzazione degli archivi giudiziari (relativi al periodo tra il 2006 e il 2026), che riguarda 7,75 milioni di documenti giudiziari) e la creazione di un data lake quale punto di accesso unico all'intera serie di dati grezzi prodotti dal sistema giudiziario.
128 In continuità con l’Investimento 1.2 della Missione 2 Componente 3 “Costruzione di edifici, riqualificazione e rafforzamento dei beni immobili dell’amministrazione giudiziaria” che prevede entro marzo 2026 almeno 289.000 mq riqualificati.
129 Per approfondimenti, si veda il paragrafo III.3.2.»